Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Teatro lirico, si dimette Loi

Fonte: L'Unione Sarda
10 novembre 2015


Consiglio d'indirizzo bloccato, arriva il commissario? - Due componenti non votano, il terzo è malato: manca il numero legale

 

L'orchestra del Teatro lirico suona un altro giro di walzer. Esce dal consiglio d'indirizzo Alessio Loi, nominato dalla Regione, che ieri mattina ha consegnato la lettera di dimissioni alla Fondazione del Teatro lirico e al presidente della Giunta regionale. Ora Pigliaru dovrà nominare il suo sostituto, ma raggiungere il numero legale per eleggere il nuovo sovrintendente rimane impossibile. Per questo il presidente, l'ex magistrato Mario Scano, informerà subito i soci sardi di questa paralisi e chiederà loro di trovare una soluzione, di assumersi le proprie responsabilità. Si rivolge dunque a Regione, Comune e Fondazione Banco di Sardegna, unico socio privato.
NON C'È UN CAPO Dopo i walzer ballati da Marcella Crivellenti, Mauro Meli e Angela Spocci (quest'ultima, licenziata al termine del periodo di prova), il Teatro continua a non avere un sovrintendente per via di una serie di problemi. Ad esempio, Mario Marchetti (nominato dal Comune) si astiene sulla nomina del sovrintendente in quanto uno dei candidati - cioè Meli - aveva presentato un ricorso al Tar contro la nomina dell'ex magistrato, e altrettanto faceva Loi per la stessa ragione. Come se non bastasse, ultimamente alle riunioni non si fa vedere Francesco Boggio, ex docente di Geografia economica dell'Università cittadina, nominato dalla Fondazione Banco di Sardegna: dopo diverse dichiarazioni piuttosto esplosive sulle pressioni che sostiene di aver ricevuto all'interno del cdi, alla riunione del 5 novembre non ha partecipato. Anche ieri, a causa di «ragioni di salute», era assente, ma all'ordine del giorno non c'era la nomina del sovrintendente.
LE DIMISSIONI «Ho ritenuto un obbligo morale astenermi dalla nomina», commenta Loi, «e per questa stessa ragione mi sono dimesso. Ora il presidente Pigliaru potrà scegliere un altro profilo per rappresentare la Regione all'interno del consiglio di indirizzo della fondazione del Teatro lirico».
L'APPELLO Un problema in meno, dunque, ma nel frattempo è tutto bloccato. Il presidente del cdi Mario Scano (ex procuratore della Corte dei conti, espresso dal sindaco Massimo Zedda come proprio sostituto) spera che i soci sardi si adopereranno per evitare nuovi danni al Teatro e la figuraccia del commissariamento. Quest'ultima non è certo la soluzione che piace al ministero, come assicura il suo rappresentante Tore Cherchi: «Il ministero non lavora per il commissariamento. L'impossibilità di funzionamento del cdi per quanto riguarda la nomina del sovrintendente», commenta Cherchi, «ha cause tutte sarde. Sono fiducioso che le istituzioni isolane sapranno far fronte alle proprie responsabilità». Chissà se davvero suonerà una sveglia in grado di scongiurare l'arrivo di un commissario in un Teatro lirico sul quale si dovrebbe puntare, invece che utilizzarlo come arena per regolamenti di conti politici. Sperare non costa nulla.
Luigi Almiento