VENERDÌ, 20 MARZO 2009
Pagina 1 - Cagliari
Gli ambientalisti denunciano il degrado della spiaggia e il disinteresse degli amministratori pubblici
«Siamo stufi dei soliti piani faraonici che restano chiusi nei cassetti»
Riproposto il decalogo scritto dal dipartimento di Scienze della terra
CAGLIARI. «Più di una volta, soprattutto in occasione delle competizioni elettorali, le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli, avevano manifestato l’intenzione di impegnarsi subito per il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione del Poetto dopo i danni prodotti dal disastroso ripascimento del 2002. Al contrario, assistiamo ad un progressivo degrado della spiaggia».
La denuncia arriva dal Wwf con un comunicato che fotografa una situazione allarmante. «Se i cagliaritani si stavano abituando con rassegnazione alla nuova spiaggia grigio-topo - scrivono i responsabili del gruppo ambientalista - adesso dovranno fare i conti con le estese pietraie che ci sono in più punti e con la vegetazione bassa che sta rapidamente conquistando porzioni di litorale adiacenti alla strada. In alcuni punti la nuova sabbia immessa con il ripascimento ha provocato nei un “crostone” spesso impermeabile che, con piogge abbondanti, impedisce un rapido assorbimento dell’acqua e dà origine a enormi pozzanghere. Per finire: rifiuti e sporcizia ovunque».
Nel mirino del Wwf ci sono soprattutto i politici - dalla Regione al Comune - che hanno «sbandierato faraonici programmi di sviluppo» smentiti dalle desolanti condizioni del Poetto.
Per arginare lo sfacelo del lungomare, secondo il Wwf basterebbe per prima cosa adottare il “Decalogo per la gestione delle spiagge sarde”, stilato dal dipartimento di Scienze della terra dell’università. «Si tratta di dieci regole fondamentali che garantirebbero innanzitutto un’adeguata percezione nell’opinione pubblica del valore paesistico e ambientale della spiaggia, offrendo importanti suggerimenti per la corretta gestione e fruizione dell’arenile. Peraltro, il decalogo è stato già sperimentato con successo nella costa di Palau». Tra le regole fissate dagli esperti dell’ateneo cagliaritano: non prelevare sabbia e conchiglie, non rimuovere le alghe, non costruire sulla spiaggia, ripulire l’arenile a mano, coinvolgere tutti i soggetti interessati, dagli amministratori agli operatori, nella gestione del litorale, monitorare secondo parametri scientifici l’evoluzione e lo stato di salute della spiaggia. «Ci chiediamo dove sia finito lo studio elaborato qualche anno fa dalla commissione di indagine tecnico-amministrativa, incaricata dalla Regione per la stesura di uno studio di fattibilità per il recupero del Poetto - scrive il Wwf -. Per quel progetto, lo ricordiamo, sono stati spesi 250 mila euro di fondi pubblici. Ora, oltre a sollecitare i comuni di Cagliari e Quartu per l’adozione di iniziative concrete a favore del recupero del Poetto, chiediamo un intervento della Regione». (ps)