VENERDÌ, 20 MARZO 2009
Pagina 4 - Sardegna
Scoperta del nuorese Deriu che incita i colleghi: usiamoli
GIOVANNI BUA
NUORO. Un miliardo di euro nelle casse delle otto Province sarde. E almeno il quadruplo in quelle dei 377 Comuni. Nascosti nelle pieghe dei bilanci di una macchina amministrativa studiata per reperire fondi più che per spenderli. Per riempire il salvadanaio più che per romperlo. E ingessati da una normativa nazionale che di fatto complica enormemente l’utilizzo degli avanzi di amministrazione e dei residui passivi. E impedisce anzichè agevolare la spesa.
E così, tra impegni non pagati e residui complessivi, almeno cinque miliardi di euro giacciono nei forzieri degli enti locali. Iscritti a bilancio di anno in anno ma non messi in circolazione per le più svariate (e spesso sacrosante) ragioni.
Una cifra enorme, che meglio si può apprezzare se si pensa che l’intero prodotto interno lordo della Sardegna è di 34 miliardi di euro, e che dunque ad essere arenato nelle secche della «macchina» è quasi il 15 per cento di tutti i soldi che ogni anno dovrebbero circolare nell’isola.
La lettera. Cifre destinate a fare discutere (e che a Nuoro hanno già innescato un vivace dibattito) tolte dal cilindro dal presidente della Provincia barbaricina Roberto Deriu. Che prima ha fatto un minuzioso studio sui conti della Provincia e dei comuni di Nuoro (578 milioni di tesoretto) e poi si è armato di carta e penna e ha scritto, in qualità di presidente dell’Unione delle Province sarde, ai suoi colleghi: «Caro collega - scrive Deriu - la gravissima crisi economica e finanziaria, da tempo protagonista di ogni ragionamento politico e amministrativo, dopo aver devastato i centri arriva nelle periferie delle nazioni. È una crisi profonda e con radici complesse, che ha ridotto in maniera drammatica la quantità di denaro circolante. A livello locale possiamo fare davvero poco per quanto riguarda il credito. Possiamo invece fare tanto per aumentare la quantità del denaro che circola». E qui arriva il progetto, presentato martedì a Nuoro in una riunione plenaria degli amministratori locali e delle forze sociali ed economiche del territorio. Prima di una lunga serie di impegni, che andranno dalla convocazione di tutti i funzionari amministrativi della Provincia per il prossimo lunedì, a quella del tavolo di partenariato sociale per mercoledì a tutta una serie di appuntamenti da definire con gli amministratori comunali. E che darà alla luce, la prossima settimana, un vero e proprio «vademecum» per dare la caccia all’«isola del tesoretto».
Caccia al tesoretto. L’idea è semplice e complicatissima: nei bilanci pubblici giacciono quantità incredibili di risorse. Se le amministrazioni riorientassero la loro macchina amministrativa all’esplorazione dei documenti contabili e alla «liberazione» anche solo di un ventesimo di questa cifra si potrebbe andrebbe a incidere in maniera decisiva sulla circolazione di denaro nel territorio.