Niente voto per due consiglieri in conflitto d'interessi sulla vicenda di Mauro Meli, il rischio del commissariamento è consistente
di Walter Porcedda
CAGLIARI. Lirico, per la scelta del futuro Soprintendente, giunge il parere dell’Avvocatura di Stato e ora si rischia lo stallo. Trovare vie d’uscita allo stato attuale, sembra infatti difficile, e così sale il rischio di commissariamento. Come anticipato giorni fa dal nostro giornale, il Consiglio d’indirizzo della Fondazione lirica prima di scegliere tra le 41 candidature per Soprintendente arrivate al teatro si è trovato giorni fa davanti un macigno. La richiesta cioè di due consiglieri, Alessio Loi (Regione) e Mario Marchetti (Comune) di valutare una eventuale loro incompatibilità in sede di voto, verso un candidato, cioè l’ex Soprintendente Mauro Meli con il quale è in piedi un contenzioso (pende un suo ricorso al Tar).
Un ipotetico caso di conflitto di interessi per cui è stata chiamata a dare un parere l’Avvocatura di Stato. Questo, a firma di Francesco Caput è arrivato lo scorso 28 ottobre 2015 (ma solo ora se ne conosce il testo) e afferma che Loi e Marchetti non devono partecipare a quella scelta.
“...la proposizione del menzionato ricorso (e con esso la domanda di annullamento della nomina di Loi e Marchetti a componenti del consiglio d’indirizzo) è preesistente all’attività decisionale – afferma l’Avvocatura di Stato – che si tratta all’attualità di compiere (individuazione del nuovo nominativo da proporre per la nomina a sovrintendente) e risulta, altresì originare da circostanze autonome ed indipendenti da essa (l’individuazione del precedente nominativo da proporre per la nomina a sovrintendente nella persona della Spocci)”.
Conclude affermando che “devesi pertanto confermare il ricorrere, anche alla stregua dell’orientamento meno rigoristico della giurisprudenza amministrativa, non solo della facoltà, ma senz’altro dell’obbligo dei nominati componenti del consiglio di indirizzo di astenersi”. A questo punto i due consiglieri non potranno partecipare al voto che resterà prerogativa dei tre rimanenti (Marco Scano, presidente che di recente ha preso il posto del sindaco Massimo Zedda, Tore Cherchi per il Mibact e Francesco Boggio per la Fondazione Banco di Sardegna). Situazione delicata che rischia di produrre ancora incertezza (a meno che i tre dovessero optare per lo stesso candidato certificando così una maggioranza). Insomma se non c’è accordo i rischi sono quelli del commissario spedito dal Mibact.
E su questo salgono i malumori. Paolo Casu, vice presidente del consiglio comunale in una interrogazione
al Sindaco paventa come la situazione “potrebbe sfociare in un Commissariamento della stessa Fondazione, immobile e sprovvista della programmazione per l’imminente 2016, fatto gravissimo che mette a repentaglio i lavoratori e la salute di un teatro giunto ormai all’ultimo stadio”.