VENERDÌ, 20 MARZO 2009
Pagina 2 - Fatto del giorno
Cappellacci nomina in extremis Andreina Farris
Una donna va all’Industria, Sannitu è il vice presidente
CAGLIARI. Andreina Farris, vice prefetto di Cagliari, è il dodicesimo assessore della giunta che Ugo Cappellacci presenterà questa mattina in Consiglio regionale: guiderà l’Industria. L’ha nominata in extremis, al termine di un vertice del Centrodestra, il governatore dopo che i giuristi della Regione e dell’Avvocatura dello Stato gli avevano espresso dubbi sulla scelta iniziale di affidare l’assessorato ad interim al titolare del Bilancio, Giorgio La Spisa. Cappellacci ha fatto ieri anche un’altra scelta politica nominando il vice presidente della giunta: è l’assessore al Turismo Sebastiano Sannitu, sindaco di Berchidda e già vice presidente della Provincia di Sassari. Una scelta, ha fatto notare lo stesso Cappellacci, che vuole dimostrare un’attenzione per il Nord Sardegna e la Gallura, sicuramente penalizzati nelle nomine di due settimane fa: il peso di Cagliari, già rappresentato dal presidente e da sei assessori, è infatti ulteriormente salito ieri con la nomina della Farris.
La festa di ieri mattina per l’elezione di Claudia Lombarda è stata solo a metà per Ugo Cappellacci. Volto tirato e poco propenso al sorriso. La ragione della sua preoccupazione è stata spiegata dopo l’elezione della Lombardo, con l’annuncio di un vertice politico del Centrodestra. Il governatore voleva condividere con gli alleati una scelta difficile dal punto di vista tecnico e politico. E voleva farlo subito, perché per oggi è fissato l’appuntamento con l’aula.
Il problema tecnico era quello posto dai giuristi. Due settimane fa Cappellacci aveva confermato le tradizionali dodici competenze assessoriali ma le aveva affidate complessivamente a undici assessori (con l’interm dell’Industria a La Spisa). Ora era chiamato a nominare il dodicesimo assessore. Il problema era innanzitutto quello di decidere se andare avanti con la scelta di due settimane fa o dare retta all’ultimo parere dei giuristi in ordine di tempo. Nel vertice Cappellacci ha avuto il conforto degli alleati: meglio non correre rischi di nullità degli atti della giunta, meglio quindi nominare il dodicesimo assessore.
A questo punto si è aperto il problema politico. Chi scegliere? In questi casi le forze politiche sono solite cercare di afferrare la preda e così è stato anche ieri. Le rivendicazioni sono state le più disparate. C’era chi chiedeva che l’incarico rimanesse al Pdl (che altrimenti avrebbe visto ridursi il peso politico con la perdita dell’interim da parte di La Spisa), c’era chi lo chiedeva come compensazione per i «torti» subìti due settimane fa (i Riformatori, che hanno però avuto la soddisfazione della nomina di Sannitu alla vice presidenza), c’erano i partiti minori sinora esclusi e che pertanto chiedevano spazio. Cappellacci ha sentito tutti i pareri, ha scartato l’idea di una scelta partitica e ha voluto (così almeno ha detto) scegliere da solo: anche Andreina Farris è quindi un assessore tecnico scelta dal governatore.
Ieri mattina, diverse ore prima della nomina di Andreina Farris, ha preso posizione la Confindustria sarda con il presidente Massimo Putzu. «Le notizie di queste ultime ore di un più che probabile cambio al vertice dell’assessorato all’Industria, se confermate - ha detto Putzu - non possono che generare in noi una forte attesa e aspettativa». Infatti, ha spiegato, «avevamo condiviso con soddisfazione l’attribuzione, seppure ad interim, del dicastero dell’Industria all’onorevole Giorgio La Spisa, autorevole esponente politico e persona professionalmente stimata. Non posso certo nascondere la nostra perplessità odierna. Ci auguriamo - ha continuato Putzu - che la scelta ricada su persona altrettanto autorevole, sia sul piano politico, sia su quello professionale e delle competenze specifiche in materia». Perché «stiamo affrontando una crisi profonda e l’industria sarda è colpita in maniera particolare dalla recessione» e pertanto «abbiamo necessità di poter contare su una figura di assoluto riferimento e spessore». C’è ora da verificare se la Confindustria sia rimasta soddisfatta della scelta tecnica fatta da Cappellacci.
In giunta, al momento, ci sono solo due assessori politici (Giorgio La Spisa e Antonello Liori, entrambi del Pdl), che infatti si sono dimessi dal Consiglio regionale. Ma circolano con sempre maggiore insistenza le voci secondo le quali altri consiglieri stiano scalpitando e non vedono l’ora di entrare nell’esecutivo pur senza dimettersi. Come? Il 21 aprile c’è l’udienza della Corte costituzionale sul ricorso contro la legge statutaria che ha introdotto l’incompatibilità consigliere-assessore. Se la Consulta non dovesse far decadere l’intero testo varato dal Centrosinistra di Renato Soru, l’attuale maggioranza si metterebbe subito al lavoro per le «opportune modifiche». E i tecnici? Forse un «arrivderci e grazie».