Cagliari
Sul bus con il Grande Fratello
Sicurezza, le telecamere installate sui pullman del Ctm
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CAGLIARI. Il Grande Fratello prenderà l’autobus. In altre parole, grazie a un accordo siglato ieri mattina tra la prefettura e il Ctm, presto sui mezzi pubblici cittadini saranno installate alcune telecamere utili a scoraggiare minacce o aggressioni a passeggeri e autisti, ma anche atti di bullismo nei confronti dei giovani scolari che quotidianamente uusano il pullman.. Un piccola privazione della privacy, insomma, per incentivare la lotta alla microcriminalità e per venire incontro a quella percezione di insicurezza che ultimamente fa tanto discutere anche livello politico.
A comunicare l’avvenuta sottoscrizione del protocollo d’intesa è stata la stessa prefettura, che ha chiarito come l’accordo per la gestione del sistema di videosorveglianza sui mezzi pubblici locali «si collochi - spiega un comunicato - nel quadro delle nuove strategie condivise di azioni sul territorio dell’area vasta di Cagliari». Uno degli effetti pratici del «Patto per Cagliari Sicura», siglato l’11 giugno scorso tra la prefettura, la Provincia, l’amministrazione del capoluogo e i Comuni di Quartu, Monserrato e Quartucciu. In quella occasione, infatti, i soggetti coinvolti si accordarono per individuare nuovi modelli capaci di garantire la prevenzione e il contrasto della criminalità, con particolare riferimento all’implementazione dei sistemi di videosorveglianza utili alle forze dell’ordine impegnate nel controllo del territorio.
Grazie a queste telecamere installate sulle linee più «calde» dovrebbero dunque cessare le non rare aggressioni nei confronti del personale del Ctm. Ed effettivamente, è molto probabile che - venendo a conoscenza di simile sistema di sicurezza - i maleintenzionati siano disposti a moderare il proprio comportamento sull’autobus.
Le immagini registrate, in caso di eventi criminosi saranno messe a disposizione delle forze dell’ordine. «Tale sistema - conclude la nota - consentirà di acquisire elementi di conoscenza utili alle attività investigative, nonché di meglio corrispondere alle esigenze di sicurezza dei cittadini».
Andrea Massidda