Gli operai in lotta per il lavoro hanno cercato di limitare i disagi

Il “blitz” in viale Trento è scattato poco dopo le 10,15 del mattino. I lavoratori dell'ex Alcoa di Portovesme, ferma da tre anni, si sono spostati dai portici del Palazzo della Regione, dove alle 9 si erano ritrovati per manifestare contro «il silenzio della classe politica», e si sono trasferiti sulla strada per richiamare anche l'attenzione degli automobilisti cagliaritani sulle ragioni della loro protesta. Un centinaio di operai, con gli immancabili caschetti colorati sbattuti a tamburo sull'asfalto, megafoni, e uno striscione che recitava “Lavoratori ex Alcoa, lotta con noi: vince la Sardegna”, ha occupato per un'ora la carreggiata, bloccando il traffico.
Inevitabile il disagio per gli automobilisti, soprattutto all'inizio, prima che gli uomini della Polizia municipale chiudessero il tratto di viale Trento compreso via Rovereto, poco dopo il liceo Siotto, e via Cesare Battisti, e deviassero il traffico. I primi automobilisti e un mezzo del Ctm, che sono transitati prima della chiusura della strada, sono rimasti bloccati per pochi minuti di fronte al tappeto umano formato dai lavoratori stesi sulla carreggiata. Poi, superato l'ostacolo, con la strada chiusa, il traffico è stato deviato. Limitati i disagi, quindi. Perché chi cercava di arrivare in viale Trento da viale Sant'Avendrace veniva dirottato all'altezza del liceo Siotto su viale Trieste, mentre chi scendeva dal Corso, per immettersi in viale Trento ha avuto la possibilità di entrare in via Nazario Sauro o nella parallela via Cesare Battisti.
Per limitare al massimo i disagi agli automobilisti, «perché la nostra protesta non è contro i cagliaritani», hanno spiegato i lavoratori, dopo un quarto d'ora gli operai hanno liberato la carreggiata che dal Siotto sale fino all'altezza del Teatro Massimo, mantenendo il presidio solo nel tratto che scende dal Corso. Alle 11,30 hanno riavvolto lo striscione e liberato viale Trento che è stato riaperto al traffico.
Mauro Madeddu