Un unico “serpentone” d'auto ha unito via Sonnino a via Roma
Il “picchetto” occupa via Sonnino, chiusa al traffico, davanti al monumento ai caduti. Mentre comandante militare della Sardegna, prefetto di Cagliari e sindaco del capoluogo parlano al microfono, gli automobilisti, prigionieri nelle lunghe code di un mercoledì mattina da incubo, sfogano la collera sul clacson delle loro vetture. Viabilità paralizzata e un unico “serpentone” d'auto fino a via Bacaredda nel giorno della celebrazione dell'Unità nazionale e delle Forze armate.
Una festa per alcuni, un travaso di bile per molti, per quasi un'ora, almeno fino alle dieci quando il rompete le righe al picchetto d'onore dà il via libera alla riapertura al traffico di via Sonnino. E a un chilometro e mezzo di distanza altri automobilisti vivono la loro “passione” intrappolati in via Roma, direzione viale Trieste, per la chiusura delle tre corsie davanti al municipio per il pericolo crolli dal palazzo comunale.
TUTTI IN FILA «Passi per i cortei di protesta o per le manifestazioni sportive, ma chiudere via Sonnino per un picchetto militare sembra davvero troppo». Il commento tra gli automobilisti fermi in coda è lo stesso quando scoprono il motivo dell'interminabile fila di vetture, camion e pullman, con ricadute sul traffico fino al mercato di San Benedetto. La chiusura di poche decine di metri in via Sonnino, in prossimità del monumento ai caduti sul marciapiede davanti alla Legione dei carabinieri, verso le 8,45 impiega poco per scatenare il caos. Gli agenti della polizia municipale si attivano per evitare la paralisi. Ma fare miracoli è impossibile. È necessario creare una deviazione da piazza Garibaldi per tentare di alleggerire il carico di mezzi in via Sonnino. Il frastuono di motori e del suono dei clacson accompagna gli interventi dei rappresentanti militari e delle istituzioni durante la cerimonia. E la decisione di chiudere, anche se solo per sessanta minuti, poche decine di metri della strada ma in un orario “di punta”, non sembra essere stata delle migliori. Alle dieci spariscono le transenne. Via libera. E gli automobilisti non nascondono il disappunto con commenti da censurare.
VIA ROMA Se in via Sonnino i disagi sono durati un'ora, in via Roma l'emergenza viabilità andrà avanti ancora per giorni. La chiusura delle tre corsie martedì notte (per il pericolo crolli dalla parte alta del Municipio) ha provocato una piccola rivoluzione al traffico ancora da metabolizzare. «Nelle ore di punta meglio non passare da queste parti», consiglia uno dei quattro agenti della municipale in azione all'angolo tra via Roma e il largo Carlo Felice. Chi arriva da viale Bonaria, dopo aver affrontato una lunga fila, è costretto a salire nel Largo. Per raggiungere viale Trieste è necessario fare il giro in piazza Yenne, dirigersi nuovamente verso via Roma e svoltare in via Crispi. La chiusura del corso Vittorio Emanuele non aiuta, anzi complica non poco la situazione traffico in una zona nevralgica della città. Solo a fine mattinata, per evitare code interminabili, i vigili urbani permettono alle auto che arrivano da piazza Amendola di svoltare in piazza Matteotti e dirigersi in viale La Plaia oppure nuovamente verso via Roma per raggiungere viale Trieste. Nel pomeriggio viene tracciata la nuova segnaletica. Una valvola di sfogo per alleggerire il flusso di mezzi nel Largo.
I BUS DEL CTM Inevitabili le deviazioni anche per i pullman del Ctm. La chiusura di via Roma, per i lavori nel palazzo comunale, costringe i mezzi delle linee 1 (direzione Brotzu) e 10 (direzione viale Trento) a variare ancora una volta il percorso. I bus, giunti in piazza Yenne, percorrono il Largo in discesa proseguendo in piazza Matteotti e, dopo averla aggirata, svoltano a sinistra in via Roma per poi percorrere via Maddalena, viale Trieste, via Pola, il Corso e riprendere così il tracciato ordinario.
Matteo Vercelli