Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«È necessaria una figura condivisa, per noi è Farris»

Fonte: L'Unione Sarda
3 novembre 2015

Anselmo Piras (Ncd) fa il punto sulla corsa elettorale: Massidda è fuori dal centrodestra

 

Sì alle primarie e candidato-sindaco condiviso. Anselmo Piras capogruppo in Consiglio comunale di Ancora per Cagliari - Nuovo centro destra ha le idee chiare sulle prossime elezioni comunali in programma nel 2016. La campagna elettorale è partita con uno scenario ancora incerto. In campo ci sono il sindaco uscente Massimo Zedda e Piergiorgio Massidda. Ancora tutta da elaborare la posizione di Forza Italia (soprattutto dopo la tirata d'orecchi di Ugo Cappellacci a Stefano Tunis) e dell'incognita Movimento 5 Stelle.
«Per trovare la sintesi abbiamo due possibilità», spiega Piras che dice di parlare anche a nome del suo compagno di partito in Municipio Aurelio Lai. «Il primo step consiste nel trovare un nome condiviso con i partiti della nostra area. Anche i Riformatori stanno chiedendo la competizione per la scelta del candidato, e noi di Ncd siamo in sintonia con questa linea. Se questa intesa non c'è, le primarie diventano indispensabili». Nomi e cognomi. «Abbiamo due opzioni: appoggiare il vincitore delle primarie o trovare una condivisione sull'attuale capogruppo di Forza Italia in Consiglio, Giuseppe Farris». Perché? «È in Comune da 17 anni. È uno che conosce la macchina alla perfezione».
A proposito di Farris, Forza Italia e Silvio Berlusconi hanno fatto capire che di primarie neanche se ne parla. «Non mi risulta che Cappellacci sia contrario. Berlusconi sta a Roma, i nostri cugini di FI qui».
Anselmo Piras analizza la candidatura di Piergiorgio Massidda. «Non fa parte dello scenario del centrodestra, si è tagliato fuori da solo. Non dimentichiamoci che è quello che ha fatto perdere le provinciali alla nostra coalizione, regalandole alla sinistra di Graziano Milia. Per questo non solo non è stato punito ma addirittura premiato con l'Autorità portuale».
Il finale? «Vogliamo arrivare al ballottaggio e battere Zedda».
Andrea Artizzu