Claudia Lombardo eletta presidente: «Sarò il garante dei sardi»
Alle 12.48 di ieri Claudia Lombardo è stata proclamata presidente del Consiglio regionale della Sardegna.
La sensazione forte del peso doppio: «Sono il nuovo presidente del Consiglio regionale, sono la prima donna nella storia dell'autonomia a ricoprire un ruolo così prestigioso». L'applauso di tutta l'Aula è un pugno allo stomaco per la signora della politica sarda. Nella testa mille pensieri, la voce si rompe in fretta. Ma Claudia Lombardo è donna temprata da quindici anni passati tra i banchi di via Roma. Un sospiro regala nuovo slancio: «Sarò un presidente imparziale che rappresenterà sempre le istanze di tutta l'assemblea». L'elezione arriva con 57 voti (su 79) incassati alla terza votazione. Le schede bianche e soprattutto i cinque voti (la maggioranza in quel momento ne aveva 52) partiti dal fronte d'opposizione sono un'apertura di credito che non passa inosservata: «Ringrazio chi mi ha votato, ma anche chi non lo ha fatto. Assicuro che avrò sempre un ruolo da garante in questo Consiglio, tutelando le minoranze».
Il passaggio di consegne con il presidente uscente è una spremuta di zucchero. «Claudia Lombardo conosce da tempo i meccanismi del Consiglio», sottolinea Giacomo Spissu, mentre porge alla sua erede un fascio di rose bianche. «Sono certo che saprà tutelare gli interessi di tutti». Lei sorride e ribadisce: «Pur nel rispetto di quelli che saranno gli interessi delle parti, lavorerò sempre per l'unità del Consiglio».
UNA VITA IN AULA Trentasei anni (è nata il primo dicembre del '72), Claudia Lombardo ha una lunga militanza in Consiglio. Da sempre nelle file di Forza Italia (è coordinatore regionale), nel 94' è approdata in via Roma a soli ventun anni, diventando il più giovane consigliere di sempre (record ancora imbattuto). È alla quarta legislatura e nella terza è stata per quasi tre anni vicepresidente del Consiglio. Ora arriva alla poltrona più importante e centra un nuovo record: è la donna più giovane che sia mai arrivata alla guida di un'assemblea regionale in Italia.
ORGOGLIO FEMMINILE L'orgoglio femminile è un pezzo portante nella storia politica del nuovo presidente: «Mai nessuna donna aveva raggiunto questo incarico così delicato. La scelta del Consiglio di andare in questa direzione costituisce una prova di grande civiltà a democrazia». C'è un richiamo al passato: «Ricordo quando io e le mie colleghe Mariella Pilo, Ivana Dettori e Noemi Sanna ci presentammo in Aula con una maglietta rosa per testimoniare la necessità di assicurare un ruolo di pari dignità alle donne». Cinque anni e un salto sulla poltrona più importante di via Roma: «Non abbiamo mai chiesto vantaggi particolari o le cosiddette quote da riserve indiane ». Arrivano anche gli auguri della Consigliera regionale di parità Luisa Marilotti: «Con questa elezione è stato finalmente abbattuto il tabù che ha escluso per sessant'anni le donne dai massimi ruoli istituzionali».
FINANZIARIA E STATUTO La giornata di festa lascia in fretta il posto ai primi passi del Consiglio. In cima all'agenda del presidente c'è la Finanziaria regionale: «La crisi economica ci impone di dotare al più presto la Regione degli strumenti finanziari». Così, «mi appello al senso di responsabilità di tutti per mettere l'interesse generale della Sardegna davanti agli interessi di parte». Claudia Lombardo intravede anche la necessità di riscrivere lo Statuto per dare un'impronta più moderna al Consiglio. «Di sicuro l'assemblea dovrà recuperare il suo ruolo e la sua funzione legislativa. Ci sarà un confronto continuo con la Giunta». Le polemiche interne del Pdl dei giorni scorsi si liquidano in un attimo: «Non guardo mai al passato», taglia corto. «Per me quel discorso è chiuso».
GIULIO ZASSO
20/03/2009