Le sovrintendenti sentite sul bilancio, l'ex manager anche sul ruolo di Letta nella sua nomina
Angela Spocci, sovrintendente del Teatro Lirico sfiduciata dal consiglio di indirizzo il 4 agosto, è arrivata in Procura due giorni fa: doveva spiegare al pubblico ministero Giangiacomo Pilia, titolare delle due inchieste sulla gestione dell'ente (una terminata col rinvio a giudizio per abuso d'ufficio del sindaco Massimo Zedda, ex presidente del vecchio cda; la seconda ancora in corso ugualmente per abuso d'ufficio contro lo stesso primo cittadino), cosa ha fatto riguardo i crediti inseriti nel rendiconto 2014 e che lei stessa in passato ha ammesso «non ci saranno mai saldati». Poste che in precedenza anche la commercialista Donatella Masala (su incarico del Cdi aveva preparato una relazione sui conti) aveva ritenuto inesigibili (dunque da non mettere a bilancio) e che però il Tar ha poi “chiesto” di incamerare. In entrambe le occasioni la dirigente avrebbe promesso di portare all'attenzione degli inquirenti carte che chiariranno i passi compiuti. Ma ancora nulla è stato consegnato al pm.
Venerdì scorso è stata convocata anche Marcella Crivellenti. L'ex sovrintendente, per la cui nomina (2012) ha mandato a processo Zedda, è stata sentita sia sul bilancio sia sulla denuncia per diffamazione da lei stessa presentata contro chi, negli anni passati, ha sostenuto che la sua candidatura alla guida del Lirico fosse stata “agevolata” dall'onorevole Gianni Letta. Questa indagine va verso l'archiviazione: gli investigatori spiegano che la donna è stata «effettivamente sponsorizzata» dal deputato, come emerso grazie alle «dichiarazioni testimoniali» dell'ex sovrintendente «Maurizio Pietrantonio» e della docente di musica «Luisa Slocchis» e anche da «lettere a firma» proprio di «Letta». La donna ha replicato sostenendo che l'appoggio era legato all'assunzione al Teatro (in biglietteria), non al successivo incarico da manager.
Nella richiesta di archiviazione si sostiene inoltre che la sua gestione «ha portato il Teatro di Cagliari all'ultimo posto tra le Fondazioni lirico sinfoniche», classifica del ministero dei Beni culturali. Sul bilancio, «dall'esame della relazione» di Masala «è emerso come siano stati appostati crediti di dubbia esigibilità» anche nel 2013, «esercizio della Crivellenti»: se si eliminassero, questo «chiuderebbe con una perdita di circa 4 milioni di euro».
An. M.