Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La passeggiata dimenticata

Fonte: L'Unione Sarda
29 ottobre 2015


Senza sorveglianza la zona è continua preda dei vandali - Accanto al nuovo percorso discariche a cielo aperto, sporcizia e degrado

 


L'altra passeggiata di Sant'Elia corre parallela a quella in granito sul lungomare: tra i lastroni saltati dell'oleodotto militare e le discariche abusive sparse qua e là, spezza la bellezza di questo scorcio di Cagliari. «Abbiamo applaudito per l'inaugurazione, bella opera», commenta Giampaolo Cillo, che ogni giorno viene qua a passeggiare. Ma le mani non battono più, a distanza di un anno: «La passeggiata è stata dimenticata». Nuovi proprietari: i vandali.
LUNGOMARE DEI BARBARI La camminata inizia dall'Arena Sant'Elia. Punto di partenza è il piazzale allagato, accanto al padiglione Nervi. Immancabile il materasso scaricato accanto agli altri rifiuti. Un gruppo di residenti del quartiere guarda il mare, che funge da calmante. «Li ho visti dalla finestra di casa, i vandali», dice uno di loro. «Sopra la tubatura militare abbiamo sistemato una rete di protezione, qua è pieno di voragini, può cadere dentro chiunque». Ma il vero tour della rabbia inizia dal chioschetto. La porta è divelta, quello che resta del gabinetto è un lavandino, insieme al wc. E l'interno del bagno ha pure un divano in dotazione, ovviamente distrutto. Quello che dovrebbe essere il locale del bar, al suo interno, un tavolino ce l'ha. «Sì, rubato allo spazio dell'Arena. I ragazzini vengono qua», dicono i residenti.
NESSUN CONTROLLO Le barriere in cemento sbarrano la prima parte della passeggiata, che si interrompe all'altezza del porticciolo della cooperativa pescatori Sant'Elia, che aspettano quello nuovo. Ferdinando Lecca non si morde la lingua: «Qua hanno fatto un lavoro, poi hanno abbandonato tutto». Il dibattito si accende attorno a un tavolino della sede della coop: «Mettano un sistema di videosorveglianza e pure i cassonetti», dice Luigi Muscas. Alcuni li hanno piazzati i pescatori, altri l'associazione Sant'Elia viva.
LA DISTRUZIONE Il percorso riprende oltre gli spazi che attendono gli operai del porticciolo che verrà. “Attenzione, uscita autocarri”, avverte il cartello nella gabbia chiusa, dove non c'è nessuno, a parte due esemplari di pastore maremmano. Si intravede l'altro chiosco, in direzione Lazzaretto. In lontananza sembra in buone condizioni, la scatola in legno-metallo forse è integra. E invece no. La porta del bagno è al suo posto ma quella dello sgabuzzino accanto è stata buttata giù. «Come se non bastasse - dice Anthony Fiori, che viene in zona a fare due passi con gli amici - ci sono le alghe portate dal mare. Sa quando hanno pulito? Per la visita della Boldrini».
LIMBO S. ELIA «Ho segnalato diverse volte gli episodi di vandalismo, per noi sono motivo di sofferenza», dice Maurizio Chessa, presidente della commissione Lavori pubblici. «È una fase di transizione, attendiamo il collaudo, poi si potranno assegnare gli spazi dei chioschi a privati. La situazione non è legata a inadempienze da parte dell'amministrazione».
Mariangela Lampis