Enti locali: tensione sulla spartizione dei poteri tra nord e sud
Pressing di Sassari e Olbia, Pd in difficoltà. Erriu: «Sì al dialogo ma con punti fermi»
Il fronte del nord non molla la presa sulla riforma degli Enti locali, diventata terreno di scontro all'interno del Pd e della maggioranza. La corda è tesa e le posizioni rigide perché nessuno, consiglieri e sindaci da una parte e Giunta dall'altra, sembra voler retrocedere di un passo.
RISCHIO ROTTURA Un bubbone che se non viene risolto rischia di assestare un colpo fatale sia al governo regionale sia all'interno del Pd, dopo la presa di posizione del segretario regionale, Renato Soru che ha blindato il testo della Giunta. Il presidente Pigliaru non sembra voler cedere alle pressioni anche perché cambiare la riforma rischia di rimetterne in discussione altre, come quella delle Asl. L'assessore Cristiano Erriu apre al dialogo per arrivare a «una visione il più possibile condivisa, ma ci sono alcuni punti fermi». Per evitare lo strappo, le diplomazie dei democratici sono al lavoro per cercare di trovare un punto di incontro. Martedì prossimo il capogruppo del Pd, Pietro Cocco, convocherà il gruppo del Consiglio regionale per discutere anche con Erriu e Pigliaru la riforma, per «arrivare a una sintesi in tempi stretti», dice Cocco.
L'ASSETTO Si tratta fondamentalmente di una guerra di riposizionamento nel nuovo assetto di governo del territorio. I rappresentanti sassaresi non mollano la presa e reclamano gli stessi diritti di Cagliari per lo status di Città metropolitana. Dall'altra parte c'è la Gallura alla ricerca di una propria autonomia di governo, che non esclude il ritorno alla Provincia perché non viene accettato di buon grado stare sotto il governo di Sassari. La partita si gioca tutta su queste richieste: se non verranno incanalate in un punto comune rischiano di far saltare il banco. In queste ore le diplomazie sono al lavoro per cercare di frenare spinte in avanti.
LA GUERRA DEI SINDACI I sindaci delle province di Sassari e Gallura stanno in trincea, pronti a difendere il territorio. Il sindaco di Sassari, Nicola Sanna apre la porta a «un ente di area vasta metropolitana del nord Sardegna che non sia una riedizione di nuove province». Un ente, però, ancora tutto da disegnare e che deve necessariamente collimare con le richieste che arrivano da Olbia e tutta la Gallura. In questo caso la richiesta è l'abolizione totale delle Province, e un ente che garantisca autonomia al territorio. «Mantenere le quattro storiche», dice il consigliere regionale del Pd e sindaco di Loiri Porto San Paolo, Giuseppe Meloni, «rappresenta un ritorno al passato. Noi non vogliamo far parte della provincia di Sassari. Quindi o si aboliscono tutte o richiediamo la nostra autonomia».
IL DOCUMENTO Nel sassarese, i primi cittadini hanno deciso di dare vita a un documento in cui sono riportate tre proposte che cambiano decisamente l'impostazione della riforma. «Incontreremo i sindaci della Gallura per discutere anche con loro queste novità», annuncia il primo cittadino di Castelsardo, Franco Cuccureddu. Il cambiamento ipotizzato dai sindaci punta all'abolizione di tutte le Province, anche quelle di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano in piedi perché per la cancellazione serve un passaggio in Parlamento. La seconda proposta è «l'istituzione di due Città metropolitane che dividono in due la Sardegna», spiega Cuccureddu. «Quella del nord potrebbe comprendere Sassari, Gallura e provincia di Nuoro, mentre l'Ogliastra sarebbe libera di decidere se far parte di Cagliari». La terza proposta riguarda le zone omogenee che sarebbero territori di 50 mila abitanti.
IN CONSIGLIO «Non si tratta di una battaglia di campanile», sottolinea il consigliere Pd di Sassari, Gavino Manca. «Stiamo lavorando per arrivare a una sintesi per il bene della Sardegna, consapevoli che si tratta di un tema delicato per cui serve approfondimento». Che si voglia arrivare a una sintesi è un parere diffuso, anche perché i tempi sono decisamente stretti e la riforma deve essere approvata entro fine novembre. «Personalmente capisco perfettamente le richieste dei sindaci del nord Sardegna», sottolinea il consigliere regionale del Pd, Luigi Lotto, «bisogna garantire pari dignità tra nord e sud».
Matteo Sau
«Un teatrino del Pd,
noi condurremo
la battaglia in Aula»
L'attacco di Forza Italia
«Non partecipiamo al progetto Frankenstein della sinistra sugli Enti locali». La posizione del capogruppo, Pietro Pittalis, è sulla linea dei colleghi Stefano Tunis e Oscar Cherchi che hanno abbandonato i lavori della commissione Autonomia durante la discussione sulla riforma degli Enti locali. «Non vogliamo essere complici del teatrino messo in piedi dal Partito democratico», dicono i consiglieri azzurri. «Il Pd pretende di trasformare le istituzioni regionali nel luogo in cui consumare la resa dei conti interna».
La polemica tra nord e sud della Sardegna sugli enti locali si gioca, per ora, dentro la maggioranza e quindi per il gruppo di Forza Italia la strategia migliore è l'attesa. «Non ci renderemo responsabili del pasticcio che sta combinando la maggioranza sul riordino degli enti locali», sottolinea Pittalis, «la nostra battaglia la condurremo in aula».
Pittalis contesta l'azione di coloro che «hanno annunciato la madre di tutte le riforme. Stanno cucendo insieme in maniera confusa il governo del territorio». Tunis e Cherchi chiedono immediatamente chiarezza perché «se per l'impossibilità di accontentare i feudatari del nord si rinuncia alla Città metropolitana di Cagliari, sarebbe un fallimento di Pigliaru». (m. s.)