Gli ambienti molto ben conservati sono affiorati nei lavori tra via Sassari e via Angioy, l'assessore, il sindaco e gli archeologi annunciano che l'area sarà finita entro dicembre 2015 e che per i ritrovamenti si studierà un'opportuna valorizzazione culturale e turistica
CAGLIARI. Avanti con i lavori nel Corso Vittorio Emanuele. Ma nel massimo rispetto dei reperti archeologici rinvenuti a settembre. I cantieri - lo scavo archeologico e il rifacimento della strada e dei sottoservizi - rimarranno aperti contemporaneamente. Per l'arteria principale di Stampace questo comporterà un differimento in termini contrattuali della data di fine lavori generali di un mese, sino al 30 aprile 2016. Ma il Comune - salvo imprevisti tipo condizioni meteo o ulteriori ritrovamenti - garantisce che l'area tra via Sassari e via Angioy sarà completata entro metà dicembre, per non creare problemi sotto Natale. Per la stessa data, tra via Angioy e piazza Yenne, sarà pronto il «massetto», cioè la base su cui poi sarà sistemata la pavimentazione.
«Il fermo lavori - ha spiegato l'assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras in una conferenza stampa - è stato deciso insieme alle Soprintendenze. Il 14 ottobre 2015 la Soprintendenza ha autorizzato la proposta operativa dell'amministrazione e il 19 sono ripresi i lavori».
Gli scavi archeologici sono iniziati il 21 settembre 2015 e sono proseguiti senza interruzioni. Il soprintendente ai Beni archeologici Marco Minoja ha fatto il punto sui ritrovamenti: «Siamo in un punto nevralgico tra il Foro, in piazza del Carmine e la cinta urbana della città romana nel Largo. Abbiamo trovato degli ambienti realizzati in zoccoli di pietra e mattoni crudi con un livello di conservazione straordinari. Un rinvenimento di grande rilievo. Verosimilmente i due ambienti appartenevano a un edificio privato di ottima fattura. Gli ultimi giorni di scavo hanno messo in luce ulteriori elementi. Si restituisce alla città un aspetto nuovo della città antica». Trovate anche delle condotte fognarie storiche. Ma per queste è stata disposta e autorizzata la conservazione sotto terra.
«Gli spazi pubblici - ha sottolineato il soprintendente per i beni paesaggistici Fausto Martino - non possono che avvantaggiarsi di questi ritrovamenti che testimoniano la lunga storia della città». Ora si tratta di elaborare un piano per valorizzare e rendere fruibile da cittadini e turisti il nuovo rinvenimento, possibile attrazione a un passo dalla affollatissima, soprattutto d'estate, piazza Yenne.
«Faremo il punto della situazione - ha detto Minoja - una volta che saranno completati i lavori e avremo un quadro più ampio. Esistono diverse soluzioni già sperimentate anche a Cagliari: riscontriamo massima sensibilità
e attenzione».
D'accordo il sindaco Massimo Zedda: «L'importanza del ritrovamento - ha spiegato - anche per la sua "leggibilità" ci impone una attenta riflessione. Ancora più interessanti saranno probabilmente i lavori in via Angioy con la vicinanza al Foro».