Le importanti scoperte archeologiche nel cuore di Cagliari. Zedda: reperti visibili grazie a una struttura di cristallo
Autore: Sergio Atzeni il 27/10/2015 18:55
Il Corso restituisce due ambienti romani con 50 casse di reperti.
Si stanno rivelando sempre più importanti i ritrovamenti avvenuti durante i lavori di rifacimento del Corso Vittorio Emanuele. Oggi in una conferenza stampa il Sindaco Massimo Zedda, l’assessore comunale ai lavori Pubblici Luisanna Marras e il sovrintendente ai Beni Archeologici Marco Minoja hanno illustrato lo stato dei ritrovamenti negli scavi in corso.
Si tratta di due ambienti di pregio con basamento in pietra e elevato in mattoni crudi, di uso locale, finemente dipinti e lavorati con arte e di un ottimo livello. La datazione è riferibile tra il I secolo a.C. e il I dopo cristo. Numerosi i reperti ceramici e di intonaci rinvenuti tanto da riempire 50 casse che dovranno essere studiate: il Sovrintendete Marco Minoja non ha esitato a definire i ritrovamenti “leggibili e significativi”.
Questo vuol dire che lo scavo non sarà ricoperto, come ha detto anche il sindaco Massimo Zedda, ma dovrà essere reso fruibile con un sistema, che non è ancora stato deciso, ma si tratterà sicuramente di una struttura trasparente, in cristallo probabilmente. I lavori di scavo sono andati avanti per 33 giorni per cui la data di fine lavori nel Corso e la sua probabile apertura slitterà al 30 aprile del prossimo anno. Entro metà dicembre sarà completato il tratto tra via Sassari e via Angioy, mentre tra via Angioy e piazza Yenne per quella data sarà completato il massetto.