Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

I crocieristi? No meglio i teatranti

Fonte: La Nuova Sardegna
19 marzo 2009

GIOVEDÌ, 19 MARZO 2009

Pagina 1 - Cagliari

PORTO. 



Il terminal ancora non è aperto, le idee alternative circolano in libertà




CAGLIARI. Ma che fine farà il terminal crociere? L’autorità portuale lavora attorno allo scavo del fondale condizione indispensabile perché le navi crociera ormai con pescaggi di nove, undici metri non possono arrivare fino al molo Ichnusa che, causa interramenti vari, non arriva a sette metri. I ritardi nello scavo sono stati inevitabili: prima bisognava togliere gli ordigni della seconda guerra mondiale depositati sul fondo e poi era necessario lasciare la scena agli archeologi perché il porto cagliaritano è ricco di reperti non studiati. Il terminal senza fondale è una bella struttura inutilizzata, che attira le attenzioni e viene contestata per l’attuale inutilità. E spuntano proposte alternative.
L’ultima in ordine di tempo è la proposta di allestire un teatro sul mare proprio sul molo Ichnusa, un progetto non esclude l’altro, il molo è una piazza vasta, ma al momento viene presentato come un’alternativa al terminal vuoto. Il teatro sul mare è una vecchia proposta suggestiva figlia dell’uso che fino a qualche anno fa si faceva del molo: d’estate era un teatro all’aperto con un po’ di difficoltà quando batteva il vento, ma di grande bellezza con la città a fare da quinta al palco. Nel piano regolatore del porto e nella variante approvata di recente al Comune le scelte sono chiare: il terminal deve vivere come punto d’approdo per i crocieristi ma anche come luogo di ritrovo per i cagliaritani, davanti deve stendersi una piazza ben arredata con fontana e angoli di ritrovo, il posto per un teatro di piccole dimensioni probabilmente può esserci dopo che i militari hanno abbattuto il muro per lasciar passare la passeggiata a mare. Il punto è: perché deve per forza essere alternativo al terminal? La risposta è semplice: mezza città non capisce la necessità di un’opera che per il momento non ha prodotto traffici e occasioni di lavoro. L’autorità portuale di Paolo Fadda ha cercato di rimediare a un problema non ininfluente: la gestione della struttura in precedenza era stato deciso che sarebbe stata frammentata fra vari operatori con la manutenzione che sarebbe rimasta in carico all’autorità portuale, invece questo è uno schema non attuabile prima di tutto perché la legge istitutiva dell’authority esclude che questa possa gestire direttamente qualcosa. Ci vuole una gara per trovare il gestore e questo è stato fatto. L’occhio della Corte dei conti è stato attirato dalla costruzione sul mare. Ma anche l’attenzione di cittadini e cooperative cui forse era stato promesso in precedenza la possibilità di entrare nel terminal che resta una struttura pregevole «anche se copiata», dicono i detrattori. L’altra opera che è stata lanciata in orbita col varo della variante al piano regolatore è il parcheggio sotterraneo sotto il vecchio edificio della capitaneria di porto che deve essere spostato. Su questo non ci sono contestazioni perché fa comodo a chiunque prenderà in gestione il terminal o parte di esso e anche a chi riuscisse a realizzare il teatro sul mare. Resta da capire quale sia l’attuabilità delle varie istanze, fermo restando che dopo l’ok del Comune è soltanto l’autorità portuale che può decidere come andare avanti nel rispetto del piano regolatore approvato. Si sa che l’autorità portuale ha intenzione di mettere in gara quasi l’intero litorale, con l’eccezione della zona sportiva su Terramaini: anche questa parte del bando, ma con la clausola che venga messa a disposizione delle società sportive della storia cagliaritana.