Utilizzate bombolette spray per sporcare i monumenti. Rotti i pannelli di plexiglas
Raid nel parco archeologico di Bonaria: rifiuti nelle tombe
Raid vandalico nell'area archeologica del Parco di Bonaria, dove sono state rinvenute scritte con le bombolette spray e rifiuti tra le tombe.
Raid vandalico nell'area archeologica del Parco di Bonaria: danneggiate numerose tombe romane danneggiate e gli arredi del giardinetto. I pannelli in plexiglas che dovrebbero proteggere dalle intemperie i loculi della necropoli sono stati infranti a colpi di pietre, mentre all'interno delle cavità funerarie sono stati gettati rifiuti. Guardando verso il fondo dall'alto delle recinzioni s'intravedono lattine di birra, bottiglie di plastica, cartacce, cicche, cartoni di pizza, confezioni di merendine e perfino preservativi. Sono state inoltre divelte le staccionate e le recinzioni protettive dei sepolcri romani: in particolare sono stati rotti (con pesanti massi) i pannelli trasparenti, i cui cocci giacciono ora in fondo e attorno ai monumenti sotterranei, con serio pericolo per quanti vi transitano. L'azione dei vandali non ha risparmiato neppure le panchine del parco (che sono state divelte) e le inferriate (anch'esse gravemente danneggiate e ricoperte di scritte realizzate con la vernice spray).
I VANDALI Ancora sconosciuti gli autori del blitz vandalico. Secondo le prime ipotesi, i teppisti si sarebbero introdotti all'interno del parco nel cuore della notte scavalcando il muretto in pietra, dopodiché avrebbero agito indisturbati approfittando del buio e della totale assenza di sorveglianza. A giudicare dalla tipologia di rifiuti abbandonati vicino alla tombe devastate (per lo più merendine e carte di gelato) e dalle scritte realizzate con le bombolette spray (“Io posso votare perché ho 18 anni e tu no” oppure “Evviva Marco Carta che ha vinto Sanremo”), è plausibile che si sia trattato di giovanissimi.
LA DENUNCIA A denunciare i gravi danni subiti dalla necropoli è stato il gruppo speleo-archeologico “Cavità Cagliaritane” che di recente ha effettuato un sopralluogo in cima al colle scoprendo così lo scempio. «Con nostro grande rammarico», afferma il presidente del gruppo Marcello Polastri, «abbiamo preso atto del deplorevole stato di degrado e totale abbandono in cui versa la necropoli. È un vero peccato che queste eredità del passato così preziose per i cagliaritani siano state ricoperte e quasi celate da cumuli di rifiuti di ogni genere». Una vergogna che fa indignare e che grida vendetta. «Uno spettacolo triste», incalza Polastri. Il gruppo Cavità Cagliaritane ha lanciato un appello agli enti istituzionali preposti per la tutela e la salvaguardia di questi beni, per restituire il giusto decoro che spetterebbe di diritto a un luogo-simbolo tra i più importanti e suggestivi della nostra città.
PAOLO LOCHE
19/03/2009