Prima nazionale, al Piccolo Auditorium di Cagliari, della “Maledizione dei puri”
I l cellulare che squilla in sala, insistente, non appartiene a uno spettatore distratto ma a Federico Aldrovandi, 18 anni, ucciso a botte da quattro agenti. È la madre a chiamarlo, invano. Quello squillo infinito è il primo dei fastidi di uno spettacolo molto fastidioso, perché costringe lo spettatore a chiedersi: ma io dov'ero? Già, dov'eravamo quando Federico moriva, e con lui tutte le madri? Dov'eravamo quando la mafia uccideva don Pino Puglisi e Rita Atria, la Madonna si inchinava al boss, l'Eternit provocava 1800 morti, l'Aids spazzava un'intera generazione, Eluana Englaro aspettava che la sua notte finisse, Antonio Russo cadeva in Cecenia, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti andavano all'inferno, e L'Aquila crollava?
Dieci storie italiane di vergogna, ipocrisia, mafia, omertà, violenza. Dieci comandamenti violati. Ce li sbattono in faccia Francesca Falchi e Guido Maria Grillo. Lei col coraggio del suo fare teatro, lui (anche) con le sue canzoni e le sue sonorizzazioni. (Poi c'è “Via del Campo”. E il Requiem di Mozart: la Lacrimosa per le vittime, il Dies Irae per i carnefici).
È la prima nazionale, al Piccolo Auditorium di Cagliari, della “Maledizione dei puri”, che a Pasolini e De André ruba tutto e tutto restituisce. È la sintesi di un'altissima poesia civile. I gesti dei due autori-attori sono ridotti al minimo, basta il testo. Del resto, se l'unica vendetta è la verità e l'unica arma è la parola, che altro si può aggiungere? L'undicesimo comandamento, forse, quello che PPP e Faber ben conoscevano: “Non perpetuare la maledizione dei puri”. Significa impegnati perché non succeda più, e non dimenticare. Solo la memoria può far risorgere quei morti.
“La maledizione dei puri” denuncia i sepolcri imbiancati, scherza persino sulla Madonna delle Grazie costretta a inchinarsi davanti alla Mafia (“ma sarà legale?” si chiede). Dissacrante, eppure carico di religiosità. Prodotto da Origamundi (costumi Salvatore Aresu, luci Ivano Cugia, organizzazione Laura Picciau), ha il patrocinio del Centro Studi Pasolini di Casarsa della Delizia e del Projecte Pasolini Barcellona. Prima di volare per Parma, sarà in scena mercoledì 28 al Ferroviario di Sassari, con La Botte e il Cilindro. Il giorno precedente, stessa ora, stesso luogo, coordinati da Sonia Borsato, Falchi e Grillo spiegheranno il loro amore per i due poeti, uniti nella critica al capitalismo e nella loro passione per i poveri cristi e per Cristo: quello della Buona Novella, quello del Vangelo secondo Matteo, il più rivoluzionario.
Maria Paola Masala