Cagliari Capitale della Cultura
P rima è il cinguettio degli uccelli, poi il suono di una campana. A un certo punto irrompe un suono metallico, s'infila un tramestio e, infine il rumore di un liquido che scorre. Con un po' d'immaginazione, e un ottimo orecchio, si scorge il profilo di Cagliari, le sue torri e i suoi bastioni, le sue strade che salgono e scendono, sospese sul vuoto di sotterranei scavati nel corso di secoli.
La bellezza dei suoni di una città, secondo Signe Lidèn, è che hanno memoria e ascoltarli è ripercorrere a ritroso la sua storia, intuire i segni lasciati dal tempo e da chi su quelle strade e in quelle case, ha camminato e abitato.
L'artista norvegese ha esplorato per tre settimane lo spazio cittadino, i passaggi sotterranei e i rifugi antiaerei della seconda guerra mondiale, le cavità urbane dei quartieri più antichi di Cagliari, per ascoltare, e catturare attraverso le registrazioni, i suoni che riverberano le pareti e i sentieri del sottosuolo, e tracciare un abbozzo della città, qual è stata e qual è, con le vibrazioni sonore che ne accompagnano la quotidianità. Nel tardo pomeriggio di sabato, nei sottopiani del Palazzo di città, la Lidèn, a un pubblico numeroso, ha proposto il suo lavoro di raccolta certosina in una performance “I sotterranei del suono”, tra le iniziative di arte pubblica per Cagliari Capitale Italiana della Cultura 2015. Nell'esibizione i suoni erano percepiti con il corpo e la mente, attraverso pannelli neri in movimento, cui bisognava poggiare l'orecchio, ma anche le mani, per immergersi nella narrazione storica e sonora di Cagliari. Il risultato è stato un paesaggio composito arricchito dalle voci di persone intervistate dalla Lidèn, - l'archeologo Enrico Trudu, il paleontologo Gian Luigi Pillola, i confratelli dell'Arciconfraternita della Solitudine, Carlo Mancosu di Sardex - alla ricerca della relazione esistente tra il sotto e il sopra, tra i vuoti e i pieni al di quà e al di là della superficie. Secondo Signe Lidèn, protagonista di importanti collaborazioni con i maggiori centri internazionali legati al rapporto tra suono e paesaggio, ogni luogo ha i suoi riconoscibili suoni, essi riflettono lo spazio e il modo particolare di ogni città di abitarlo.
Franca Rita Porcu