Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

In Consiglio manca il numero legale sul caso Abbanoa

Fonte: L'Unione Sarda
19 marzo 2009

Sulla mozione Tumatis



La maggioranza non è riuscita ad assicurare il numero legale. E così la mozione con la quale si impegnava il sindaco a richiamare i vertici di Abbanoa a un servizio più puntuale e preciso non è passata. Insufficiente la presenza di 20 consiglieri (18 della maggioranza, più Lorenzo Cozzolino e Marisa Depau, del Pd) per far passare l'articolato atto di accusa (primo firmatario Claudio Tumatis, della lista “Cagliari con Emilio Floris”) che era stato portato nell'assemblea civica, e al quale (su proposta del capogruppo di Forza Italia Ugo Storelli) era stata aggiunta la richiesta di audizione in aula dei vertici dell'ente che gestisce la fornitura idrica e la depurazione nell'Isola
LA MOZIONE Claudio Tumatis ha descritto in maniera impietosa lo stato dei servizi forniti da Abbanoa: «Quattro mesi per un nuovo allaccio e tre per una semplice voltura - ha detto - 450 milioni di crediti non ancora incassati e pessimi rapporti sindacali con il personale proveniente dall'Esaf». Proprio quest'ultima accusa è stata quella più criticata dal capogruppo del Pd Ninni Depau: «Non vorrei banalizzare un problema così grande come quello della gestione dell'acqua con una mera richiesta di tipo sindacale». Sostegno è invece arrivato dai consiglieri di maggioranza che sono intervenuti al dibattito: Giorgio Angius (Riformatori), Ugo Storelli (Forza Italia), Salvatore Mereu (Forza Italia) e Sandro Vargiu (Riformatori) hanno ribadito che i disservizi vanno eliminati, anche se hanno ricordato (con l'eccezione di Salvatore Mereu, che ha chiesto il recesso del Comune dall'ente) che va conservata la funzione di un gestore unico.
D'accordo anche Marisa Depau che, insieme al compagno di gruppo Lorenzo Cozzolino, non ha seguito i compagni di gruppo e ha deciso, inutilmente, di partecipare alla votazione.
INSEGNA DEL CIS A proposito dell'interrogazione presentata dal consigliere del Pd Ninni Depau sulla nuova insegna collocata dalla Banca di credito sardo nella parte alta del palazzo del Cis, gli assessori all'Urbanistica Gianni Campus e alle Attività produttive, hanno informato il Consiglio «che si tratta di un'installazione non autorizzata, così come l'occupazione del suolo pubblico ad opera dell'impresa che ha messo in opera la nuova insegna». ( a. mur. )

19/03/2009