Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Su Stangioni, nuova frenata in vista

Fonte: L'Unione Sarda
19 marzo 2009

Comune. Ancora problemi per le autorizzazioni richieste dai privati già nel 2005

Dubbi della commissione sul piano varato dalla Giunta

Il piano prevede la costruzione di case e appartamenti da destinare, a prezzi accessibili, a quasi tremila cittadini cagliaritani.
Un passo avanti e due indietro. La partita sul piano di zona di Su Stangioni (aperta da quattro anni e mai definita dall'amministrazione), considerata conclusa con l'approvazione in Giunta non più tardi di un mese fa (all'interno di un quadro normativo più ampio), è ancora aperta. Nella seduta di martedì il Consiglio (21 voti favorevoli, 1 astenuto, nessuno contrario) ha approvato il parere negativo presentato dal presidente della commissione Urbanistica Massimiliano Tavolacci alla richiesta di valutazione della proposta di intervento di edilizia popolare presentata da un cittadino (Giacomo Pisano) a nome di tre cooperative (13 gennaio, Bithia e Sirio). Richiesta che è stata esaminata a distanza di oltre due anni dalla sua presentazione e cassata «perché l'amministrazione intende affrontare la questione dal punto di vista dell'intera area e non solo per i venti ettari presi in esame».
LA SITUAZIONE Una bocciatura attesa, che preludeva al recepimento del piano delle coop all'interno della cornice normativa prodotta dalla Giunta a proposito della riqualificazione di un territorio esteso 200 ettari (nella zona di Su Stangioni, a ridosso della statale 554, zona Motorizzazione), nel quale dovrebbero essere realizzati palazzi con appartamenti riservati all'edilizia economica popolare (previsti nel Piano di zona) e ville mono e bifamiliari destinate a edilizia residenziale. Un articolato complesso di aree e costruzioni che, nell'intendimento di Comune e proponenti, regalarebbe a quasi 3 mila cagliaritani il sogno della casa a prezzi accessibili. Palazzi e case singole che dovrebbero sorgere in un sistema che il piano della Giunta descrive «armonizzato con i parcheggi, la viabilità e le infrastrutture che in quella porzione di territorio comunale dovrebbero sorgere».
LA DIFFICOLTÀ Dopo quattro anni di attesa e alterne vicende, in queste ore la questione è di nuovo in discussione: il presidente della commissione Urbanistica Tavolacci dice di non essere convinto dagli strumenti normativi utilizzati dalla Giunta: «C'è il rischio che l'autorizzazione al 60 per cento di volumetrie che l'esecutivo propone per autorizzare l'edilizia residenziale si trasformi in una sorta di delega in bianco - ricorda l'esponente dell'Udc - una volta concessa ci estrometterebbe dal controllo sulla tipologia delle opere effettivamente realizzare. Per questo sarebbe meglio prevedere un Piano integrato. Il nostro dovere è salvaguardare i principi dell'integrazione enunciati dalla Giunta, che come commissione condividiamo in pieno».
ANTHONY MURONI

19/03/2009