Il Comune pubblica l'avviso di vendita. L'assessore: ma i gioielli di famiglia non li cediamo
Quindici fabbricati da Pirri al centro storico: una casa è a Roma
Il Comune rilancia i suoi immobili sul mercato, cercasi compratori: il tesoretto aspetta. Nuovo atto del Piano delle alienazioni e valorizzazioni comunali: è stato pubblicato l'avviso di vendita all'asta dei beni immobili. È il primo di quest'anno. Case, spazi commerciali e vecchi uffici per un totale di 15 fabbricati, da Pirri al centro storico, il patrimonio si estende fino a Roma. Per i potenziali acquirenti, dunque, via alle domande: dovranno essere inviate al Servizio Patrimonio del Municipio, in via Roma 145, entro le 11 del prossimo 17 dicembre. Due mesi di tempo per farsi avanti. Il Comune si libera dei gioielli di famiglia? Non proprio: «Quelli li abbiamo tenuti», dice il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras. Si cerca di svuotare la cantina, piuttosto, anche perché molti edifici richiedono una ristrutturazione. Impossibile trovare i fondi per tirare a lucido i fabbricati. Ci penseranno i futuri proprietari.
IMMOBILE CAPITALE Nella “collezione” immobiliare in vendita non mancano i pezzi di pregio. Svetta per prezzo a base d'asta un appartamento a Roma, si parte da 950 mila euro, è la cifra più alta. Si tratta di un lascito privato in Via Loria, nel quartiere di Tor di Quinto, al quinto piano di un edificio articolato in sette piani, si legge nella scheda di presentazione che si trova sul sito Internet del Comune, insieme a tutte le altre. «La settimana scorsa - ricorda l'assessore Marras, con delega anche al Patrimonio - alcuni consiglieri ci hanno invitato a confermare o meno il prezzo di stima del palazzo di Roma. Abbiamo verificato se fosse congrua, la valutazione è stata fatta dall'Agenzia delle entrate e l'importo è stato confermato. Un mese fa c'è stata la modifica al Piano delle alienazioni proprio per inserire lo stabile».
IL PIANO L'elenco dei beni in vendita è inserito nel Piano che a sua volta fa parte del Documento unico di programmazione 2015-2017. Il Comune prova a fronteggiare in questo modo i tagli e fare cassa. Certo, vendere tutto è più che un'utopia: il totale a base d'asta è di 2 milioni e 700 mila euro. E le alienazioni in salita sono tante. Alcuni immobili - malconci - non vanno certo a ruba, sono piazzati sul mercato da anni e nessuno se li fila: è il caso della vecchia sede dell'associazione Telefono amico, in via Alghero, si parte da 250 mila e 500 euro. Il più “economico” è quello di via Romagna, 28 mila euro per un vano soppalcato di 15 metri quadri, è un deposito al piano terra. Ci sono anche una bottega di frutta e verdura, sempre in via Romagna, l'ex sede di Circoscrizione di via San Giovanni e l'ex Urp, l'ufficio relazioni con il pubblico di viale Sant'Avendrace.
NON SI VENDONO L'assessore Marras conferma: «In buona parte non sono beni di grande qualità. Palazzo Caide, ad esempio, non fa parte dell'elenco. E infatti resta al Comune». È il palazzo dei ponteggi, tra piazza del Carmine e via Sassari. «Ospiterà uffici, vista anche la sua posizione. Palazzo Accardo è stato stralciato».
VECCHIE ASTE Lo scorso anno non era andato malaccio, dice ancora il vicesindaco: «Avevamo incassato circa 900 mila euro». Quasi 200 in più del previsto, visto che il prezzo di partenza a base d'asta era stato superato. Andare oltre le previsioni non sarà facile: «Il mercato immobiliare è fermo, la crisi ancora morde, ma ci sono stati anni in cui il numero delle vendite è stato inferiore».
Mariangela Lampis