Le prime luci dell'alba su Cagliari illuminano le mille imprese dei maleducati. Basta fare un giro nelle strade del capoluogo per trovare lavabi, wc, elettrodomestici, materassi, sedili d'auto e resti di mobili abbandonati accanto ai cassonetti. I cafoni abbondano in periferia, zona franca frequentata anche da chi arriva da altri Comuni per scaricare i propri rifiuti. Il tour mattutino condanna comunque i cagliaritani: per molti la differenziata è qualcosa di sconosciuto. Promosso, con qualche riserva, il servizio di raccolta: cassonetti dell'umido e dell'indifferenziata sono quasi sempre vuoti, i contenitori di plastica e carta invece avrebbero bisogno di essere svuotati con più frequenza.
IL CENTRO STORICO Gli scansafatiche degli ingombranti popolano il centro storico: un avanzo di mobiletto nero in truciolato finisce ai piedi dei cassonetti in via Roma, vicino alla stazione ferroviaria. Qualcuno vi getta sopra un brick di vino bianco e pure un paio di calzini neri. “La differenza la fai tu”: il vecchio slogan è ormai sbiadito sull'adesivo dei cassonetti. Nel frattempo, in questi anni, molti cittadini hanno fatto la differenza, altroché, nel trovare i modi più fantasiosi per il lancio del sacchetto. Nel quartiere della Marina c'è chi utilizza i cestini pubblici per infilare, non senza sforzi, le buste del secco. «Lo fanno spesso», racconta un'operatrice del Servizio igiene urbana in sosta con la sua Ape Piaggio in via Sicilia, a pochi passi da Sant'Eulalia, nella zona rossa del rifiuto selvaggio, dove i liquami scorrono in libertà. Proprio qui un cittadino ha pensato di lasciare una busta bianca accanto al cassonetto dell'indifferenziata. All'interno, un paio di scarponi da uomo. «Se tutti facessero quello che devono - riprende l'operatrice - non saremmo in queste condizioni pietose». Maria Maddalena Fanni è un medico: «I rifiuti comportano un rischio infezioni, non si scherza». Se gli stampacini provano a rispettare le regole, anche se con molte zone d'ombra nel quartiere, piazza Yenne invece trabocca: per contenere le scatole di cartone non basterebbe un container. In viale Regina Margherita, dall'esterno l'impatto visivo indica civiltà. Basta però aprire i cassonetti per scoprire il mondo sommerso dei supercafoni: la plastica finisce nel secco, l'umido nella carta.
PIRRI, SAN MICHELE E IS MIRRIONIS Le vie d'accesso alla città sono terreno fertile per gli incivili. In viale Elmas il contenitore della plastica viene usato anche per buttare la carta, in via Dolcetta i sacchetti di organico finiscono nel cassonetto dell'indifferenziata oppure sul marciapiede. Due materassini, una pianta moribonda e le sponde di un letto circondano i contenitori di spazzatura in viale Monastir. A Pirri in alcune strade regna l'ordine: «I residenti sono puliti e rispettosi», dice un operatore ecologico del Comune al lavoro in via Marmilla. La situazione cambia in via Argiolas: cartone per terra, e un vecchio seggiolino d'auto per bambini. Va peggio in via dei Campi: un lavabo sporco spicca accanto al contenitore giallo. Differenziata da dimenticare in via Emanuele Filiberto con bottiglie di vetro nel cartone, un flessibile e pezzi di legno. A Barracca Manna alcune aree sono depositi per scarti di edilizia (non mancano i wc). C'è chi ha lasciato una busta con dentro dieci panini attaccata al cassonetto dell'indifferenziata. Contenitori della carta insufficienti in via Liguria e in altre strade dei quartieri di Is Mirrionis e San Michele dove gli errori nella differenziata non mancano. In via Podgora c'è anche un cartello di cantiere, da buttare, appoggiato a un cassonetto. Un materasso in via Crespellani stona con l'ordine che regna nel quartiere di Mulinu Becciu (anche qui i contenitori della plastica sono spesso pieni). Nemmeno in via Tiepolo la differenziata piace molto: nelle buste di plastica c'è di tutto (anche un medicinale) e, sopra un contenitore, ecco un pannolino usato. E in viale Sant'Avendrace il miglior modo per liberarsi di un vecchio mobile è quello di smontarlo e lasciarlo vicino ai cassonetti. In via Santa Gilla qualche automobilista di passaggio ha scaricato un frigorifero e un freezer.
QUARTIERE DEL SOLE E GENNERUXI I rifiuti ingombranti pesano anche in via del Sole: «Abbiamo appena raccolto questo carrello della spesa e questa legna», spiegano Giuseppe Porcedda e Luigi Ruggiu indicando il cassone dell'Ape della San Germano. Rincarano la dose: «Un giorno abbiamo trovato anche una bombola del gas vuota dentro un cassonetto». Ma sanno di essere fortunati: «Niente, in confronto ai reperti raccolti a Sant'Elia».
Mariangela Lampis
Veronica Nedrini
Matteo Vercelli