IGIENE. Il sindaco Zedda punta il dito sui pendolari del sacchetto
I cassonetti traboccano. Il sindaco, come tutti i cagliaritani, ha occhi per vedere: «È una questione di civiltà», commenta. E hanno occhi per vedere anche i turisti, soprattutto quelli originari del nord Europa: a casa loro, chi dovesse buttare una cicca per terra viene rimproverato aspramente; chiaro che poi la lamentela più frequente, quando visitano Cagliari (e la Sardegna), riguardi la troppa immondizia a cielo aperto.
«Purtroppo - riprende Massimo Zedda - i tanti cittadini civili devono pagare per una minoranza di maleducati». Maleducati non sempre cagliaritani: «Il fenomeno di quanti portano in città l'immondizia prodotta in altri centri è consistente», aggiunge il sindaco. E influisce sul costo che i cagliaritani sono costretti a pagare: «Un terzo della tassa sui rifiuti - calcola Zedda - è dovuto a comportamenti di non cagliaritani».
Poi c'è il fenomeno legato a bar, ristoranti e locali: da lì provengono cartone e imballaggi accumulati a ridosso dei cassonetti a dispetto di un servizio di ritiro speciale in giorni e orari prefissati e delle minacce di sanzioni. «Stiamo dialogando con gli operatori», assicura l'assessora Paola Loi (Igiene del suolo).
Non è tutto. Un capoluogo attira (per necessità burocratiche, per fare compere, per vedere la partita allo stadio) parecchie persone residenti altrove. Persone che, anche se educate, producono rifiuti: il presidente della commissione Servizi tecnologici, Fabrizio Marcello, ricorda che a Cagliari in un anno si producono 579 chili di rifiuti a testa contro i 440 della media sarda. Un sovraccarico che, insieme all'alto prezzo di smaltimento dei rifiuti indifferenziati al Tecnocasic (185 euro a tonnellata, il doppio della media nazionale) influisce sui costi della Tari, tra le più alte d'Italia (Zedda ricorda che Tasi e addizionale Irpef sono invece fra le più basse). Le speranze dell'amministrazione sono appese all'appalto che verrà, quello della raccolta porta a porta, che tra microchip e possibilità di pesare ogni singolo contenitore, “obbligherà” tutti a differenziare meglio e di più, facendo in modo che delle 90mila tonnellate di rifiuti prodotte ogni anno dalla città, la percentuale di indifferenziato scenda e salga quella di vetro, plastica, carta e cartone, dai quali il Comune incassa.
Sui costi influisce anche la necessità di spazzare le strade di frequente per via di ciò che viene gettato per terra. Inclusi i rifiuti ingombranti, spesso abbandonati dove capita a dispetto del servizio di ritiro gratuito per gli utenti: basta una chiamata al numero verde 800/533122 per concordare luogo e ora di conferimento, «e in caso di necessità - garantisce Zedda - gli operatori salgono a ritirare gli oggetti anche a casa».
Marco Noce