Cantiere aperto per un anno. Non ancora individuata l'area-concerti
Sarà un cantiere a sorpresa, work in progress . Via la “legnaia” dall'Anfiteatro, saranno muffe e depositi di umidità a comandare. Modalità rimuovi, verifica e decidi che fare: «Le condizioni reali si vedranno mano a mano, gradualmente, e determineranno il successivo restauro e l'uso delle strutture di spettacolo». Due mesi e poco più di attesa, il piano di recupero sta per partire, burocrazia permettendo: «È la previsione più ottimistica - mette le mani avanti l'assessore comunale ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras - ma i lavori dovrebbero iniziare entro l'anno». Si muove con cautela, l'assessore: «Basta un niente» e i tempi vanno in malora. «I lavori sono stati aggiudicati, sono in corso le verifiche dei requisiti dell'impresa da svolgere in 35 giorni, dopodiché si firmerà il contratto. Sono adempimenti in capo agli uffici».
LA RINASCITA A dicembre dello scorso anno la Giunta ha approvato il progetto definitivo da un milione e 500 mila euro. «Allo stato attuale la struttura risulta in avanzato stato di degrado. Gli allestimenti dell'Anfiteatro sono stati realizzati negli anni Novanta», si legge nella relazione del piano di smontaggio inserito nel progetto per la “Decostruzione degli allestimenti e restauro”. E infatti si intravedono buchi che si aprono sulle passerelle, transenne che ricordano i vecchi divieti e cartelli di pericolo. Le operazioni di rimozione partiranno dal terzo anello: via parapetti e tavolato, poi verranno eliminate le travi. Molte componenti finiranno in discarica. «Verranno eliminati il secondo e il terzo anello - ricorda la Marras - in molti dimenticano che parte delle strutture era stata già rimossa. I lavori dovrebbero durare circa un'anno».
ASPETTANDO GLI SHOW I cagliaritani nostalgici degli spettacoli al chiaro di luna in viale Fra' Ignazio aspettano che i fari si riaccendano nel più importante monumento pubblico della Sardegna romana, dopo lo stop del 2011. «Salvaguardando sempre la struttura, questo è chiaro, aspettiamo che venga ricavato uno spazio per gli spettacoli, ricordo ancora le luci e l'atmosfera degli anni passati. Sono fiduciosa, riusciranno a ricrearla», dice Gabriella Aresu, che passeggia davanti ai cancelli. Dove? Anche in questo caso vale la regola del “vedremo”.
IL NUOVO PALCO «Uno spazio per gli spettacoli - ribadisce l'assessore Marras - ci sarà, si tratta di un lavoro delicato che deve essere visto da tanti occhi. Una volta che l'impianto verrà nuovamente restituito, nella sua interezza, al nostro sguardo decideremo. Sarà la Soprintendenza a dettare la linea, insieme al Comune». Non siamo quelli del nossignore , aveva detto settimane fa il soprintendente Marco Minoja, che pensa di utilizzare le superfici senza strutture. E il Comune? «Vedremo». L'idea è quella di creare una rete delle bellezze: «Abbiamo sempre detto che l'Anfiteatro è parte di un intinerario storico-urbano. Questo abbraccia parte del centro storico e ingloberà tutte le strutture che dovranno essere restituite alla collettività, dall'ex vivaio ai giardini pubblici, passando per l'ex carcere di viale Buoncammino. E poi non dimentichiamo che a due passi ci sono l'orto dei Cappuccini e l'orto botanico».
LE VISITE Il tesoro della Carales romana - gestito da cinque mesi dalla società La memoria storica - si può visitare dal venerdì alla domenica e tutti giorni festivi dalle 9 alle 18. Ieri l'arena non era deserta, qualche turista ha acquistato il biglietto. Altri si sono limitati a fare qualche scatto dall'inferriata.
Mariangela Lampis