Fine dell'incubo dopo 4 mesi in auto: andranno a Decimo
L'incubo di Emanuele Puddu e Daniela Olla, costretti a vivere e dormire per quattro mesi in un'auto in viale Buoncammino, è finito. Grazie alla generosità di una famiglia di Decimomannu, e all'intervento dell'associazione Gli angeli di Roberto, la coppia ha una casa. «Bonny, la presidente dell'associazione, ci ha portato con una scusa a Decimo. Una donna, che ho poi scoperto essere la proprietaria di un'abitazione, mi ha dato le chiavi dicendomi: “ecco, questa è casa vostra”. Ancora adesso, al pensiero, mi emoziono», dice Emanuele.
LA DIGNITÀ Lui è nato e cresciuto a Quartu. Lei è cagliaritana. A febbraio si sono sposati. «Le nostre famiglie ci hanno lasciato senza un tetto. “Siete una famiglia, dovete trovarvi una casa”», racconta Emanuele. I due hanno cercato una sistemazione. «Abbiamo anche dato una caparra per una casa in affitto. L'abbiamo persa: i servizi sociali non ci hanno anticipato il sussidio». L'unica soluzione: l'auto. «Un incubo. Non lo auguro a nessuno. Avevamo paura di essere aggrediti. Siamo anche stati minacciati», spiega la coppia. «Io in qualche occasione sono tornata da mia madre. Mi ha accolta perché non stavo bene», dice Daniela. Nel frattempo hanno cercato un lavoretto. E soprattutto si sono messi a disposizione degli altri, dei poveri. «Siamo diventati volontari dell'associazione Gli angeli di Roberto. Un'esperienza che ci ha arricchito: fare del bene e dedicarsi agli altri, a chi sta peggio, ti fa sentire bene».
LA GENEROSITÀ «Domenica mi ha chiamato al telefono una signora di Decimomannu», racconta emozionata Bonny, presidente dell'associazione Gli angeli di Roberto, «dicendomi che aveva una casa per Emanuele e Daniela. Ho pensato a uno scherzo. Il giorno dopo invece ci ha consegnato le chiavi». I benefattori, persone umili, vogliono restare anonimi. Si conoscono solo i loro nomi: Ignazio ed Efisia. «Persone magnifiche. La soluzione è però temporanea», precisano Emanuele e Daniela. «Vogliamo una sistemazione, anche in casa albergo». «Ci deve pensare il Comune di Cagliari», aggiunge Bonny. «Abbiamo chiesto un incontro al sindaco Zedda. Stiamo ancora aspettando».
Matteo Vercelli