Ansa News
Una città metropolitana ristretta a nove Comuni confinanti tra loro attorno a Cagliari (che probabilmente diventeranno 17 allargando il cerchio al forum dell'area vasta), Unioni dei Comuni di area metropolitana nei quali si trovano i porti e aeroporti di interesse nazionale (Sassari e Olbia) ed elezioni di secondo grado con voto ponderato a seconda della fascia di abitanti.
Sono queste alcune novità che saranno proposte nella legge di riordino degli enti locali in Sardegna che oggi viene esaminata dalla Commissione Riforme del Consiglio regionale, presieduta da Francesco Agus (Sel).
Un testo - quello approvato dalla Giunta regionale - che verrà emendato nel corso dei prossimi giorni, durante la discussione nel parlamentino e che passerà da 60 a 76 articoli.
In linea di massima la maggioranza avrebbe trovato un'intesa su questi punti, ma è comunque attesa una valanga di emendamenti per singole questioni. Confermato il depotenziamento delle quattro Province storiche, che manterranno solo tre funzioni (ambiente, scuole e strade provinciali), mentre le altre verranno trasferite ai Comuni o alle Unioni dei Comuni o alla Regione (lavoro e centri per l'impiego). Nasce la Provincia del Sud Sardegna che sarà altro rispetto alla città metropolitana di Cagliari.
La riforma che entra oggi in Commissione dovrà avere il via libera dall'Aula entro fine novembre per non incorrere nelle sanzioni previste dalle norme nazionali. Inoltre occorrerà stare attenti per non cadere nel rischio di impugnazione, come accaduto per la legge della Regione Sicilia.