Altre tre settimane prima che i quattro ascensori ripartano
Attesa per i pezzi di ricambio, il Comune costretto a spendere 220 mila euro l'anno
Centottantamila euro l'anno. Di più, se si contano le spese per i pezzi di ricambio. È allora che il caro-ascensore per i quattro impianti che collegano la città al quartiere di Castello lievita sensibilmente, sfiorando i 220 mila euro. Uno sperpero di quattrini che in tanti anni non è servito a risolvere il problema ma solo ad alleggerire le casse del Comune. E così, mentre si pensa alle future cabine, Castello resta isolato. Bloccati gli impianti di viale Regina Elena. Bloccato quello di Santa Chiara. Cartelli e proteste servono a poco. A nulla.
TRANSENNE Restano invece le transenne che fermano i residenti e i croceristi, obbligandoli a «subire le arrampicati», come ha efficacemente sintetizzato una castellana carica di buste della spesa, per raggiungere le proprie case e scoprire le bellezze di un quartiere che vorrebbe poter finalmente, una volta per tutte, ricollegarsi al resto della città.
Insomma, storia vecchia, che finirà soltanto quando i vecchi ascensori saranno definitivamente smantellati e portati al ferrovecchio per essere sostituiti dalle nuove cabine.
L'INGORGO Nel frattempo si va a piedi. O in auto, come l'altra mattina, quando tra il terrapieno, la Cittadella dei musei e piazza Arsenale si è formata una lunga fila d'auto. E intanto Castello aspetta almeno che i quattro ascensori, pur malconci e sgangherati, riprendano a muoversi. «I residenti del quartiere hanno mille ragioni per protestare. Posso solo dire che i pezzi sono stati ordinati e che ci vorranno dalle due alle tre settimane perché arrivino a Cagliari. Poi altri due giorni perché siano montati», spiega l'assessore alla Mobilità, Mauro Coni.
I TEMPI Venti giorni d'attesa ed estenuante pazienza per chi sopporta e ancora subisce i disagi per i guasti che si ripetono a intervalli regolari. Si sale e si scende per qualche settimana, poi di nuovo lo stop. Col pericolo che il guasto si presenti improvvisamente mentre la cabina (magari proprio quella di viale Regina Elena prossima al parcheggio esposta al sole e alle temperature roventi) si ritrova affollata. È accaduto l'ultima volta l'estate scorsa, quando fu un gruppo di croceristi a restare imprigionato nell'ascensore. Senz'aria condizionata e quasi senz'aria per respirare. Salvati dai vigili del fuoco e dai tecnici del Comune chiamati con la massima urgenza per liberare i turisti e qualche passeggero ormai in panico.
Andrea Piras