Personaggi L'opera raccontata ai bambini
A vete sempre creduto che l'opera lirica fosse complicata e noiosa per i bambini? Non proprio, il Teatro Lirico di Cagliari è pronto a dimostrare il contrario. A garantirlo è l'eclettico artista Massimiliano Medda, voce narrante delle iniziative dedicate alle scuole. Si parla tanto di avvicinare i giovani all'opera e al teatro e “creare” così il pubblico del futuro: pare che la strategia riesca nell'intento. Le attività per i più giovani sono curate per il Lirico da Eugenio Milia. La formula proposta riguarda le opere in cartellone, in una versione ridotta, che prevede il coinvolgimento delle medesime voci protagoniste delle recite serali, così come di coro e orchestra. Di questi giorni è il successo del Nabucco per le scuole: Massimiliano Medda, per l'occasione, ha vestito i panni di Fenena, figlia di Nabucco, per raccontare agli studenti la vicenda tratta dall'opera verdiana.
La vostra ricetta per avvicinare i più giovani al Teatro?
«Eugenio Milia è colui che per il Teatro organizza l'iniziativa da anni, lui è l'artefice del testo. Da ogni atto vengono estrapolate le parti più coinvolgenti e le arie più significative. Il Nabucco, per esempio, è durato un'ora».
Il suo ruolo?
«Normalmente di narratore, ma talvolta vesto in chiave ironica i panni di uno dei personaggi. Come avvenuto per quest'ultimo Nabucco, in cui sono diventato Fenena».
Come catturare l'interesse di un pubblico di giovanissimi?
«Cerco di utilizzare un linguaggio adatto ai più giovani ed attualizzare la vicenda senza stravolgerla. Anche in modo dissacrante, ma con grande rispetto e senza mai ridicolizzarla».
Per esempio?
«Nell'impersonare Fenena ho utilizzato lo slang cagliaritano, come descrivessi un episodio avvenuto al mercato, e ho parlato di cuoricini e messaggini di WhatsApp per le vicende amorose. Così si crea un clima goliardico e di grande complicità».
La risposta dei ragazzi?
«Sono sempre disciplinati, silenziosi e rispettosi. Arrivano preparati dai loro insegnanti e direi che apprezzano, a giudicare dai tanti applausi».
Un episodio indimenticabile che li ha visti protagonisti?
«Durante “Zitti, zitti, piano, piano”. I ragazzi hanno partecipato vestiti con i costumi di scena. Erano talmente felici che un bambino mi ha detto: “io, da grande, farò l'attore”».
Luisa Sclocchis