CAGLIARI. Il sit-in a Is Bingias

Sono pronti a non rispettare l'ordinanza del sindaco e per questo alcuni di loro hanno occupato il mercato di Is Bingias, a Pirri: «Non c'è motivo di chiudere la struttura, che negli anni non si è mai allagata», dice Tiziana Loi, titolare di un box. Ieri sera gli operatori, al termine di una accesa riunione, hanno deciso di rimanere all'interno del mercato anche dopo l'orario di chiusura.
Il custode ha chiuso il cancello e ha attaccato il cartello «chiuso per allerta meteo», loro sono rimasti dentro. Con l'intenzione di restarci. «C'è una disparità di trattamento evidente: noi siamo costretti a chiudere, mentre qui di fronte supermercati e negozi apriranno come se niente fosse. Eppure in passato gli allagamenti e i disagi si sono registrati in via Italia, dove le attività non chiuderanno. Perché il sindaco ha deciso di chiudere il nostro mercato e non gli altri della città?». Oggi le attività a San Benedetto e via Quirra saranno regolari.
LA SFIDA Gli operatori di Is Bingias promettono: «Apriremo comunque i nostri box, per noi sarà una normale giornata lavorativa». E l'ordinanza comunale che impone la chiusura? «Dovranno mandare le forze dell'ordine a impedircelo: noi saremo qui a lavorare, come sempre».
ALLARME A SCUOLA Ieri ha fatto discutere anche la decisione - adottata sia a Cagliari che in altri comuni dell'hinterland - di anticipare la chiusura delle scuole alle 14 anche negli istituti in cui viene svolto un orario prolungato (asili e scuole materne, ad esempio).
I dirigenti scolastici sono stati invitati dalle amministrazioni comunali a suonare la campanella in anticipo, per rispettare l'allerta meteo con «criticità elevata» diffusa dopo mezzogiorno dalla Protezione civile. Così le scuole hanno contattato i genitori degli alunni, che si sono precipitati a prendere i propri figli nonostante dal cielo scendessero poche gocce di pioggia. (m. r.)