Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Lavori, si spacca il fronte della protesta

Fonte: L'Unione Sarda
17 marzo 2009

Piazzetta Maxia. Nella parte bassa commercianti favorevoli alle novità, gli altri minacciano ricorsi

Si spacca il fronte della protesta contro il restyling di piazza Maxia. Col passare dei giorni il partito del no ha perso molti pezzi e oggi la corrente dei favorevoli sembra aver preso il sopravvento. Nella parte alta della piazza quasi tutti pretendono che sia mantenuta la viabilità originale (minacciando ricorsi al Tar), nella parte bassa si dicono entusiasti.
CONTRARI «Il progetto non va bene - sostiene l'orafo Stefano Ferrara - chiudere al traffico la parte che da via Pessina consente di svoltare a destra in via Degioannis è un errore, così come cancellare un tratto di via della Pineta per ingrandire la piazza. I clienti non potranno più accostarsi con la macchina, col risultato che le nostre vendite coleranno a picco». A pensarla così anche Ignazio Pianta (negozio di biciclette Motorad), Davide Bandino (gommista), Lucia De Giorgi (cartoleria Piùchecarta), Michele Dore (bombolaio): «È scontato che i colleghi della parte bassa siano favorevoli - polemizza Ferrari - loro non patiranno alcun disagio e non subiranno la cancellazione della strada davanti ai loro esercizi. Avrei voluto vederli al nostro posto, non credo sarebbero rimasti zitti. Ricordo che quando il Comune voleva cancellare i parcheggi davanti ai loro negozi (per rendere a quattro corsie via della Pineta) protestarono e riuscirono a spuntarla. Quindi non vedo perché noi oggi non possiamo lamentarci».
FAVOREVOLI «L'idea di realizzare quattro corsie era folle - replicano Cristina Atzeni e Maurizio Cossu (Sport Shop) - protestammo non per la cancellazione dei parcheggi ma per ragioni di sicurezza, in quanto temevamo che via della Pineta potesse trasformarsi in una pista». Diverso il caso di piazza Maxia: «Si tratta di restituire decoro a un'area che era abbandonata da 30 anni. Il progetto è ottimo e non vediamo l'ora che i lavori siano ultimati perché siamo convinti che la nuova piazza rivitalizzerà il quartiere». Dello stesso avviso Carmen Mirtillo e Daniela Deidda (lavanderia Lavabene): «Il progetto è perfetto - commentano - se le vendite di alcuni sono calate la colpa non è certo dei lavori, ma della crisi economica generale. La piazza era in condizioni pietose da troppo tempo e ora finalmente rifiorirà. Protestare non ha senso, i primi a trarre vantaggi saranno i colleghi che oggi si lamentano».
PAOLO LOCHE

17/03/2009