Dopo le polemiche di residenti e religiosi, il caso del muro di piazza San Michele diventa politico: interrogazioni e mozioni per chiedere al Comune una variante al progetto
Autore: Federica Lai il 07/10/2015 09:53
Nessuno stop ai lavori, solo delle modifiche al progetto per rendere il muro, tra la chiesa della Medaglia Miracolosa e la piazza San Michele, meno impattante. È la richiesta di residenti, ambulanti e religiosi, accolta da molti politici locali che, tra interrogazioni, mozioni e ordini del giorno, chiedono al Comune di tornare sui propri passi. “Senza andare troppo ad indagare se il progetto fosse stato approvato o meno dalla parrocchia e dal quartiere, ora che si è constatato che il muro è oggettivamente troppo imponente e poco gradevole, si deve porre rimedio riducendone l'impatto – spiega Giovanni Dore, consigliere comunale di Sardegna Pulita che sull’argomento ha presentato un’interrogazione la scorsa settimana - Non ci si deve irrigidire su posizioni che rischiano di far passare in secondo piano l'ottima iniziativa dell'amministrazione di ristrutturare la piazza in una zona sofferente della città. Il Comune ascolti le esigenze del quartiere e riveda il progetto, ovviamente cercando di contenere la spesa e limitandosi a pochi interventi migliorativi da definirsi in tempi rapidi”.
E mentre il comitato di residenti ha presentato una petizione con circa mille firme, e chiesto un incontro urgente con il sindaco, per la prossima settimana è previsto in Aula un ordine del giorno del centrodestra condiviso da alcuni esponenti della maggioranza, Giorgio Cugusi in primis. “Il muro – sottolinea Gianni Chessa, PSd’Az, e primo firmatario del documento – crea un impatto negativo sotto il profilo architettonico, soprattutto se si considera il contesto religioso nel quale si trova. Per questo chiediamo con urgenza, al sindaco e all’assessore, una variante che rimoduli la sagoma dell’opera ammortizzando ‘l’effetto muraglia’ attraverso una linea architettonica graduale. Modifica che, almeno stavolta, dovrà essere discussa e condivisa dai residenti e dal parroco insieme all’amministrazione”.