L'incontro
S e anche di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e i papà scaldano biberon e riassettano la cucina al pari delle mamme, nei libri di scuola per i bambini capita ancora di leggere che le madri stanno a casa, e son felici di starci, e i padri lavorano per mantenere la famiglia, che le bimbe sono principesse fragili e i bimbi valorosi cavalieri, le femmine sono belle e i maschi intelligenti. Vien da chiedersi allora, cosa sia successo all'editoria scolastica che, indifferente ai mutamenti sociali e culturali in corso nella società italiana, continua a proporre vetusti stereotipi di genere a chi sui libri di scuola si fa un'idea del mondo, di se stesso e degli altri. Quando Irene Biemmi - ospite del Festival Tuttestorie che si apre stasera con l'incontro “Né rosa né celeste. Letture fuori dagli schemi di genere” (Exmà, ore 16.30) - qualche anno fa ha iniziato a sfogliare i manuali della scuola elementare era convinta che avrebbe trovato un'equilibrata rappresentazione del mondo femminile. Del resto, sono passati 40 anni dalla pubblicazione de “Dalla parte delle bambine” di Elena Gianini Belotti, in cui si dimostrava come molta discriminazione delle donne si radicasse nell'educazione. Al contrario, la pedagogista toscana, in quelle pagine vi ha trovato gli stessi pregiudizi di allora. In continuità con un passato che rischia di perpetuare una rigida divisione sessista nelle carriere professionali di uomini e donne.
Nei manuali della scuola primaria italiana, contrariamente a quello succede in altri paesi europei, l'immagine delle femmine è penalizzata e il linguaggio è marcatamente sessista, sostiene la Biemmi, autrice di “Educazione sessista. Stereotipi di genere nei libri delle elementari” (Rosenberg & Sellier) e curatrice per EDT-Giralangolo della collana Sottosopra. Ci sono però, alcune note positive. Intanto, a dispetto di un'editoria scolastica arretrata, c'è una dinamica letteratura per l'infanzia che propone modelli culturali paritari. Infine, l'obbligatorietà della formazione di genere per gli insegnanti introdotta con l'ultima riforma della scuola.
Franca Rita Porcu