Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una bimba e una pantera per vincere la paura del buio

Fonte: L'Unione Sarda
8 ottobre 2015

Intervista all'illustratrice Mara Cerri di scena al festival “Tuttestorie” che si apre oggi

 

 

T utto ciò che è inatteso e fuori dall'ordinario provoca paura e spaesamento. Gli organizzatori di Tuttestorie, il festival della letteratura per ragazzi che inizia oggi a Cagliari e si conclude domenica, hanno sintetizzato la causa di quell'effetto nel termine “eXtra” e l'hanno eletta, includendo nella X della grafia finalità celebrative, come tema portante della decima edizione.
Mara Cerri (Pesaro, 1978), illustratrice, eccellente risposta italiana agli ospiti internazionali Chris Riddell e Jimmy Liao, ha fatto della rappresentazione di quell'emozione la cifra distintiva della sua produzione. Lei, che guarda il mondo attraverso due luminosi fari verdi, l'ha tradotta - con un'apparente tensione all'autoritratto - nei grandi occhi spalancati dei personaggi che popolano le sue storie. Ospite della manifestazione sarà protagonista di numerosi laboratori destinati ai piccoli lettori e di un incontro con gli adulti. Accanto a lei ci sarà lo scrittore Andrea Bajani con cui ha realizzato il libro “La pantera sotto il letto”, edito da Orecchio acerbo. Nel volume, attraverso le possibilità espressive dell'arte che ciascun autore predilige, racconta la paura del buio che disarma i bambini, il desiderio di esplorare il mistero e la capacità di diventarne complici.
Quando illustra storie pensate da altri, ha sempre bisogno di condividerne l'immaginario?
«Il lavoro può nascere solo da consonanze emotive. Nelle storie di Andrea Bajani, per esempio, mi sono sempre trovata a casa. Nel caso de “La pantera sotto il letto” ho prima interiorizzato i personaggi tratteggiati nel testo, poi ho concesso loro il tempo di essere assorbiti dalla mia sensibilità. Dal disegno sono quindi scaturiti elementi che non erano inizialmente parte del racconto. La pantera, allegoria del mistero, è nata da sé. È stata partorita, mentre lavoravo sul buio con la china, da punti in cui il colore si raggrumava. Capita spesso che le deviazioni della storia si originino da segni inattesi e casuali».
Gli altri personaggi sono una bimba e il papà.
«Il padre replica le pratiche quotidiane (spegnere la luce e chiudere la porta, per esempio) che gli adulti realizzano per arginare le paure dei figli. Si tratta di comportamenti che si oppongono al fare istintivo che consente invece ai bambini di instaurare col mistero un rapporto privilegiato. La piccola protagonista finirà per stringere amicizia con la pantera. Al padre non resterà altro da fare che rimanere sulla porta a guardarla mentre s'impadronisce del buio».
Ha anche disegnato la bambina che fa la pipì in una padella, gesto che gli adulti normalmente collocano nella sfera dell'inenarrabile oltre le mura domestiche.
«Mi piace raccontare l'intimità del corpo e dei sentimenti. Quando lo si fa in maniera esplicita e pulita, il muro della vergogna viene demolito. Nella storia, poiché si annulla la differenza tra la bambina e la pantera, è come se la natura umana si riscoprisse animale».
A proposito di morale e pudori, l'albo “Via Curiel 8” spinge a riflettere sull'importanza dell'educazione sentimentale dei più piccoli.
«I protagonisti sono due bambini. Hanno vissuto la loro infanzia in solitudine, ignorando l'esistenza l'uno dell'altro. Il rapporto che si costruisce tra loro favorisce la capacità di comprensione e consente di lenire il dolore. Anche il libro, che è incontro ipotetico con un altro diverso da noi, è una storia d'amore».
Fonda la capacità di comunicare coi bambini su uno strumento che la tecnologia sembra voler rendere obsoleto. Come vincere la concorrenza?
«Non si può pensare di parare la marcia di un camion che procede a velocità sostenuta. Né mi sento di condannare il progresso. Mi entusiasmano le interazioni che possono nascere coi nuovi media. Non credo che i libri, con cui s'instaura l'insostituibile esperienza fisica che il gesto solenne e tragico di voltare le pagine meglio rappresenta, soccomberanno. Si tratta di avere a cuore la relazione tra bambini e adulti e la condivisione delle storie».
Mara Cerri ha tanti racconti da cui attingere ispirazione: i brandelli di memoria dell'infanzia e le narrazioni di due maestri della fantasia, padri di meraviglia e creature strampalate, Tonino Guerra e Italo Calvino.
Manuela Arca