Asse mediano, Is Mirrionis, Poetto: viaggio interminabile nelle vie più temute dagli automobilisti
Viale Marconi: 42 minuti per percorrere poco più di quattro chilometri
Il comandante della Polizia municipale: in caso di crisi modifichiamo anche i tempi dei 64 semafori.
Una scorre sotto il cavalcavia, l'altra lo domina dall'alto dirigendosi verso il lungomare. Ma nelle ore di punta, quelle in cui si sposta l'esercito dei pendolari, entrambe diventano l'incubo degli automobilisti pendolari. Viale Marconi e l'Asse Mediano sono le strade cagliaritane che pagano il pegno più pesante al traffico: tra le 8 del mattino e le 9,30, ma anche dopo nel primissimo pomeriggio e tra le 19 e le 20, la circolazione rallenta a tal punto da formare un lungo, estenuante, serpentone di metallo. A passo d'uomo quando va bene, sempre che non ci sia di mezzo un banalissimo incidente a far tracollare la situazione, mandando in tilt due delle principali arterie viarie della città. Ma anche quando le cose vanno bene, come ieri mattina, bisogna comune fare i conti con le interminabili attese intrappolati nel traffico.
VIALE MARCONI Da qualche anno la strada che collega Quartu a Cagliari è presente ai primi posti della classifica delle strade più trafficate d'Europa redatta dall'Automobile Club. Ogni giorno ci passano tra le 75 e le 80 mila auto, con punte terrificanti di tremila auto l'ora. I primi rallentamenti della circolazione, ieri mattina nella corsia che da Quartu entra sin dentro la città, si sono registrati tra le 7,30 e le 8,30, ma è stato nell'ora successiva che il serpentone è diventato sempre più lungo, arrivando quasi alla paralisi. Un'idea? Alle 8,42 per percorrere i quattro chilometri e seicento metri che separano lo svincolo di Is Pontis Paris (fronte caserma dei Vigili del Fuoco) dall'incrocio tra via Cavaro e via San Benedetto sono serviti 42 minuti. Il navigatore dell'auto ne stimava sei. Nessun incidente, solo un fiume di lavoratori pendolari diretti in città dai centri dell'Hinterland. «Le ragioni di questo traffico», spiega Mario Delogu, comandante della Polizia Municipale, «sono da ricercare nell'uso contemporaneo di un numero di veicoli superiore alla portata, il tutto in un arco di tempo molto concentrato». Come dire: se pure la strada fosse a dieci corsie, con tremila auto l'ora non esiste viabilità che regga l'impatto. «La stessa cosa accade per il ritorno a casa», prosegue il dirigente, «anche perché stiamo parlando di decine e decine di migliaia di veicoli al giorno». E se al mattino si soffre in ingresso, dalle 13,30 alle 14,30 e dopo le 18,30 è l'altra carreggiata a restare ostaggio del traffico.
ASSE MEDIANO Le cose non vanno meglio sull'Asse Mediano, dove per fortuna non ci sono semafori (o attraversamenti pedonali) a bloccare la circolazione, ma in compenso ci pensano gli svincoli a strozzare il flusso di veicoli in entrata. Alle 9,10 di ieri la coda iniziava da via Peretti (intasata così come viale Ciusa) per diventare leggermente più scorrevole dopo l'uscita per viale Marconi e la successiva di via Berlino. Incubo che si ripete nel primo pomeriggio: alle 13,30 servivano 15 minuti per passare dalla rotatoria di via Cadello a quella per il Brotzu (via Peretti).
POETTO E IS MIRRIONIS E sempre nelle ore di punte, a soffrire non sono solo le due grandi strade di collegamento, ma anche quelle più interne che accolgono la circolazione in entrata: si viaggia in fila in viale Poetto, da Marina Piccola all'Amsicora (ore 8,37), così come da via Pula (ponte della Scafa) sino a via Roma lato mare (ore 9,10). A rilento, ma per fortuna sembra reggere l'impatto, anche nella porta d'accesso tra via Abruzzi e via Is Mirrionis (poco dopo le 8,30 c'erano code, ma ci si muoveva), mentre alle 13,30 la situazione si è invertita con rallentamenti nella corsia opposta: quella in uscita da Cagliari. Stessa condizione nella direttiva Via Santa Gilla, viale Trieste e via Roma (le ore peggiori sono quelle comprese dalle 8 alle 9,30)
IL MONITORAGGIO «Abbiamo un sistema di rilevazione che ci consente di fronteggiare le emergenze», prosegue Delogu. «Monitoriamo il traffico dalla centrale operativa e se ci sono incidenti o intasamenti inviamo una pattuglia per regolare i flussi delle auto. Se poi il problema è più radicale, interveniamo con la centrale della mobilità che controlla le fasi semaforiche delle 64 intersezioni cittadine, modificando i tempi».
Il consiglio che arriva dalla Polizia municipale è comunque quello di osservare i pannelli a messaggio variabile collocati nelle otto strade d'accesso al capoluogo: vengono segnalate in tempo reale le informazioni sul traffico, comprese le strade chiuse o intasate a causa di cantieri o manifestazioni. Un sistema che permette all'automobilista di non restare intrappolato negli ingorghi peggiori, ma non salva i pendolari, costretti a sopportare quasi un'ora di guida per andare a lavoro.
FRANCESCO PINNA
17/03/2009