Rassegna Stampa

Il Sardegna

Poetto, blitz fra i tavoli dei ricciai sigilli nei chioschi sulla spiaggia

Fonte: Il Sardegna
16 marzo 2009

Il provvedimento. I Nas sequestrano i sette locali: autorizzazioni commerciali e sanitarie scadute dal 2006

I proprietari in rivolta accusano il Comune: abbiamo le carte in regola, ci toglie il lavoro

Tommaso Miraglia tommaso.miraglia@epolis.sm ¦

Il blitz è scattato all'improvviso ieri all'ora di pranzo. Una cinquantina di uomini in divisa, tra carabinieri e polizia municipale, hanno posto i sigilli a sette chioschi di ricciai nel lungomare del Poetto di Quartu. Le forze dell'ordine hanno dato esecuzione ad un provvedimento amministrativo emesso nei confronti di noti locali abitualmente frequentati dai buongustai (Sapori di Mare, L'afrodisiaco, Ricciomania, La casa del pescatore, Il riccio, Al solito posto, Agripesca). A seguito di accertamenti dei Nas è emerso infatti che i titolari erano in possesso di autorizzazioni per la vendita e somministrazione di alimenti e bevande su aree pubbliche, nonchè di autorizzazioni sanitarie, scadute nell'ormai lontano 2006. In una parola, abusivi.
QUANDO HANNO CAPITO che i carabinieri erano lì per farli chiudere i ricciai hanno dato vita ad una vera e propria rivolta. Urla, spintoni, minacce e lacrime hanno accompagnato le operazioni di applicazione dei sigilli che si sono concluse non senza fatica dopo alcune ore. Due proprietari di locali, un uomo e una donna, sopraffatti dalla tensione, sono finiti al pronto soccorso dopo aver accusato dei malori. Sei chioschi privi di clientela al momento del blitz sono stati chiusi quasi subito, mentre per l'ultimo, dove c'erano già delle persone sedute a tavola, si è dovuto attendere la fine del pranzo per procedere a termini di legge. I gestori, disperati, hanno provato a far valere le loro ragioni nella speranza di salvare il posto di lavoro. Le accuse, durissime, hanno risparmiato gli uomini in divisa («fanno il loro dovere, non hanno colpe ») e si sono indirizzate verso «la politica». Bersaglio preferito il Comune di Quartu e il suo sindaco Gigi Ruggeri, che la vox populi individuava come vero e proprio responsabile del provvedimento. «Abbiamo pagato tutti gli anni i rinnovi, abbiamo le ricevute, siamo in regola: perché ci vogliono mandare via? Questa amministrazione sta distruggendo tutto ciò che è stato fatto in passato», era più o meno il tenore dei commenti. Anche i pescatori si sono uniti alla protesta: «Ci trattano peggio dei mafiosi invece siamo gente che si alza alle quattro per portare il pane a casa. Ora altre centinaia di persone resteranno disoccupate ». Applausi a scena aperta per l'ex sindaco Davide Galantuomo, considerato dagli “arrizzoneris” il loro santo protettore: «Non è giusto che questa gente perda ciò che ha realizzato in tanti anni. Noi avevamo un tavolo permanente con tutti gli addetti ai lavori, ci riunivamo e le situazioni le abbiamo sempre risolte». Parole che fanno infuriare il primo cittadino in carica. «Se davvero sono state dette queste cose, è un atto di sciacallaggio. Qui è la magistratura che ha agito: il sindaco non c'entra niente e neppure il Comune», spiega Ruggeri. In serata i ricciai hanno portato la protesta in piazza Palazzo per chiedere al prefetto di farsi interprete dei loro problemi. Lunedì invece saranno tutti in Comune. L'avvocatessa Francesca Scalabrò, che ne assiste alcuni, è possibilista: «Basta solo rinnovare le concessioni».¦