Tribunale. Intanto la società Aipa ha presentato l'ennesimo ricorso al Tar contro l'“appalto dei veleni”
Pubblicità comunale: tutti esclusi dalla gara
Prima le lettere anonime che denunciavano irregolarità inviate al Comune e consegnate in Procura dal sindaco Emilio Floris, poi la raffica di ricorsi al Tar presentati da alcune delle società in corsa per l'appalto dei veleni: 11 milioni di euro per gestione del servizio di accertamento e riscossione della tassa sulla pubblicità.
Ora l'ultimo colpo di scena: i quattro candidati in corsa sono stati esclusi dalla gare perché, come conferma l'assessore alla Programmazione del Comune Ugo Cappellacci, «nelle offerte non avrebbero quotato i costi sulla sicurezza, obbligatori per legge». Ma non basta: mercoledì mattina è arrivato l'ennesimo ricorso al Tribunale amministrativo regionale. A presentare un'istanza risarcitoria è stata la società per azioni Aipa (Agenzia italiana pubbliche amministrazione). A depositarla alla cancelleria del Tar sono stati gli avvocati milanesi Marco Napoli e Maurizio Zoppolato e dal legale sassarese Gian Comita Ragnedda. Ieri mattina la notifica è arrivata anche in Comune che, attraverso gli avvocati Federico Melis e Genziana Farci, potrebbe costituirsi già dalle prossime ore. Poco dopo i giudici della Prima Sezione del Tar hanno fissato per il 28 maggio l'udienza di Camera di Consiglio per dibattere l'istanza cautelare.
Sul fronte penale, però, la Procura della Repubblica sta lavorando da dicembre per scoprire i “corvi” che hanno inviato le lettere anonime in Municipio, insinuando il sospetto che volassero mazzette attorno all'aggiudicazione dell'appalto per la riscossione dell'imposta su pubblicità, manifesti e insegne.
Sul versante amministrativo, lo staff legale del Comune ha dovuto fare gli straordinari davanti ai vari ricorsi che hanno contrassegnato l'appalto dei veleni. Il primo, lo scorso febbraio, era firmato dai rappresentati legali della Gestor (società che ha gestito il servizio dal 1996 sino a pochi mesi fa). Avevano contestato la delibera comunale che bloccava le proroghe, dopo le cinque ottenute in quattro anni. Pochi giorni dopo, i giudici del Tar avevano respinto l'istanza cautelare per «la non consistente probabilità di esito favorevole dell'impugnazione, in quanto la decisione del Comune di Cagliari di procedere, nelle more dell'aggiudicazione della gara esperita per il nuovo affidamento del servizio, alla temporanea gestione diretta dello stesso, costituisce espressione di una scelta discrezionale insindacabile in questa sede».
Il 25 febbraio, poi, è arrivato anche il secondo ricorso della società San Giorgio, esclusa durante le fasi di selezione della gara. Nell'udienza del 12 marzo, i giudici Tito Aru, Paolo Numerico e Silvio Ignazio Silvestri hanno deciso di andare direttamente a decisione, fissando l'udienza per il 28 gennaio 2009. Il problema è che, esclusi tutti i contendenti, il Comune sarà costretto a bandire una nuova gara. Per il momento gestisce direttamente il servizio.
FRANCESCO PINNA