I maxi-schermi mostrano costantemente l'avanzata del ciclone, mentre i telefoni della sala operativa regionale integrata della Protezione civile squillano senza sosta. Davanti ai computer, gli uomini della task-force ricevono le segnalazioni d'intervento che arrivano da tutta la Sardegna: ieri sera in molti sono rimasti davanti ai computer anche oltre l'orario di lavoro, pronti a coordinare gli interventi in caso d'emergenza.
L'ALLARME «Se dovesse piovere quanto previsto», sospira Mario Graziano Nudda, capo della Protezione civile sarda, «la situazione potrebbe essere peggiore di quanto accaduto a Capoterra o Villagrande, dunque le alluvioni sono possibili e bisogna rispettare le misure di autoprotezione». Dalle 12 di ieri è scattato il codice rosso e i sindaci hanno chiuso le scuole, mettendo in moto i piani per affrontare il massimo livello di allerta.
LA SALA OPERATIVA E da via Biasi, a Cagliari, gli specialisti della sala operativa integrata hanno iniziato a monitorare l'intera isola. Una squadra di specialisti composta da forestali, vigili del fuoco e tecnici dell'Agenzia del distretto idrografico, assieme ai professionisti della Protezione civile, hanno spulciato i bollettini meteo dell'Arpas, mobilitando sul campo gli uomini impegnati ad affrontare i primi allagamenti.
L'EMERGENZA Dopo il massimo livello d'allerta, il passo successivo è l'emergenza che arriva in caso di alluvioni. «La nostra macchina di pronto intervento è stata messa in allerta col codice rosso» prosegue Nudda, «sono stati avvisati 1.400 forestali e 2.900 uomini dell'Ente foreste, più il personale di 100 organizzazioni di volontariato che operano su tutto il territorio regionale, e messi in campo tutti i mezzi della Protezione civile».
IL PRESIDENTE E ieri mattina, scattato il massimo livello d'allerta, il presidente della Regione Francesco Pigliaru ha deciso di interrompere gli impegni istituzionali a Parigi per tornare in Sardegna e assistere da vicino all'evolversi dell'emergenza. Nel pomeriggio, intanto, l'assessore all'Ambiente Donatella Spano, col direttore Nudda, l'assessore alla Sanità Luigi Arru e il responsabile meteo dell'Arpas, Giuseppe Bianco, hanno illustrato le misure per affrontare l'arrivo del ciclone. «Non serve seminare il panico» spiega Arru, «ma bisogna agire per tempo, così che il maggior numero di cittadini sia informato e sappia come comportarsi».
LE MISURE La parola d'ordine è salvaguardare prima di tutto la popolazione, anche a discapito dei beni. Evitare i sottopassi, abbandonare gli scantinati in caso di pioggia e, se arrivano gli allagamenti, non mettersi in pericolo per salvare l'auto o altre proprietà.
Francesco Pinna