La Sardegna è l'ultima regione al mondo nella quale la tradizione della costruzione in terra cruda si è mantenuta quasi inalterata nei millenni. Questo uno dei principali argomenti che verrà portato all'attenzione dell'Expo di Milano dal 5 all'11 ottobre.
Se n'è parlato ieri in una conferenza stampa con politici, tecnici esperti di marketing. L'argomento è tra i più affascinanti: come conciliare il rispetto della natura e il culto della tradizione in una terra dai mille volti costantemente in bilico tra passato e futuro. «Vogliamo vendere all'Expo di Milano la nostra cultura materiale, seguendo un progetto che veda il nostro Comune legato al resto del sud dell'Isola secondo un'idea sostenibile», ha detto l'assessora Barbara Argiolas. «Concetto abusato quello della sostenibilità, va riempito soprattutto valorizzando la nostra identità». Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, ha invece ringraziato Kip, «l'organizzazione nata per indirizzare cooperazione di sviluppo delle Nazioni Unite. Hanno messo a disposizione gratuitamente i loro padiglioni». C'è anche il Sulcis all'Expo. «Spero sia occasione per un rilancio», aggiunge, mentre Gian Luigi Pillola parla dell'importanza di fare rete con tutta la realtà circostante. «A partire dal cibo». Nell'esposizione ci sarà il Parco Geominerario, il Comune di Cagliari, l'associazione Terra Cruda, le filiere Edilana, l'Euromed Mapping. Sviluppo e sosteniibilità le parole chiave. «Senza lasciare tutto al bucolico - dice Daniela Ducato della Edilana - noi facciamo industria. E la facciamo con un percorso sensoriale e volto alla pace». (vir. sa.)