Il rione chiede l'abbattimento delle recinzioni in cemento davanti alla chiesa
«Custu muru olidi bogau, pareusu in galera». Da piazza San Michele al mercato di via Quirra: la protesta contro gli ecomostri di cemento costruiti davanti alla chiesa della Madonna Miracolosa si allarga. Cammina tra i banconi di carne, pesce e formaggio, mettendo d'accordo i titolari dei box: «Sono un'oscenità, devono essere demoliti». Imperativo categorico, lanciato a furor di popolo. «Chiediamo vengano abbattuti», ribadiscono i residenti del quartiere. I religiosi si accodano. Nel frattempo la scelta urbanistica dell'amministrazione fa discutere pure il Consiglio.
La rivolta del rione iniziata col sit-in di giovedì scorso procede di pari passo con i lavori dentro il recinto metallico che rinchiude piazza San Michele (interessata dal progetto di riqualificazione). Intanto la raccolta promossa dal comitato cittadino San Michele e dintorni raggiunge quasi le mille firme. “Petizione popolare contro i muri della vergogna”, si legge sui fogli che da due giorni fanno il giro tra negozi e palazzi: la sfilza di nomi mette nero su bianco il malcontento diffuso. «Hanno fatto una porcheria», commentano Maurizio Melis e Marinella Floris, titolari del box 65. «Il Papa avrà tante cose alle quali pensare ma siamo certi che se gli mandassimo la foto di questo orrore interverrebbe», commentano. «Orribili, invece di migliorare le cose le stanno peggiorando», osserva Daniela Saddi. «Per favore, togliete questi muri scandalosi, ne stanno parlando anche a Monserrato», dice rivolgendosi ai politici. Al piano di sotto Stefano Melis rincara la dose: «Cosa ne penso? Sono da buttare giù. Invece di spendere due milioni per rifare la piazza a loro piacimento potevano usarli per sistemare le case. Ci sono problemi più urgenti a San Michele». Le lamentele proseguono all'aperto. «Non abbiamo intenzione dei fermarci», annuncia Claudio Mudu, portavoce del comitato. «Porteremo avanti la raccolta di firme sino a quando i politici non ci ascolteranno. I muraglioni devono quantomeno essere ridimensionati».
I muri di piazza San Michele spaccano anche il Consiglio comunale. «Premesso che l'opera crea un impatto fortemente negativo sotto il profilo architettonico», si legge nell'ordine del giorno sottoscritto dall'opposizione - con primo firmatario Gianni Chessa - e l'adesione di Giorgio Cugusi, della maggioranza. «Il Consiglio impegna il sindaco e l'assessore competente a porre in essere una variante in corso d'opera che rimoduli la sagoma dell'opera ammortizzando l'effetto muraglia. Sulla variante saranno preventivamente sentiti il parroco e le rappresentanze di quartiere». La battaglia prosegue.
Sara Marci