Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Qui si sta meglio che nel nord Europa»

Fonte: L'Unione Sarda
16 marzo 2009

Il danese perpetua la tradizione degli stranieri che scelgono di risiedere nell'Isola dopo l'addio al calcio 

L'ex calciatore Loenstrup torna a vivere a Cagliari con la famiglia

Ora è un rappresentante di preziosi: «Ma il sogno è quello di fare allenatore».
Al cuore non si comanda. E così, dieci anni dopo aver salutato Cagliari e il campionato italiano, il calciatore danese Cristian Loenstrup ha deciso di vestire i panni dell'immigrato di ritorno, scegliendo di tornare a vivere in Sardegna. «Dove la qualità della vita è pari, e per certi versi superiore, a quella dei paesi del nord Europa». Parola di centrocampista (ormai ex) dal carattere glaciale, passato alla storia per aver esultato, dopo un gol realizzato, tornando a testa bassa verso il centrocampo intento a sollevarsi un calzettone. «Ma come fate a ricordarvi ancora di questo particolare? - si sorprende - è successo dieci anni fa, eravamo in serie B, il campo era quello di Castel di Sangro».
I LOVE ITALY Anche questo è il fascino dell'Italia per un ragazzo di 38 anni, che con moglie e figli, ha deciso di rinverdire la tradizione dei tanti calciatori stranieri o della Penisola che dopo aver indossato la maglia rossoblù ha deciso di eleggere Cagliari come città d'azione. «Ho smesso di giocare nel 2005 con il Copenaghen, squadra che era allora allenata da Roy Hodgson (ex tecnico dell'Inter) e con la quale ho vinto quattro scudetti consecutivi - racconta - dopo aver fatto il corso di allenatore, ho scelto di accettare l'offerta di una società danese che cercava un suo rappresentante in Italia». Unica condizione, poter eleggere come centrale operativa della sua nuova attività Cagliari. «Per ora ho trovato casa ad Assemini ma vivo la città quotidianamente e devo dire di averla trovata trasformata in meglio - racconta - è pulita, piena di servizi, vivibile».
GLI AFFARI Così Cristian, in attesa di un possibile impiego nel mondo del calcio, porta avanti i suoi affari (già nella precedente permanenza la moglie aprì un negozio di piumini danesi in via Sonnino) come rappresentante di una casa danese che realizza gioielli per un mercato medio-alto: «Mi sono inserito, ho preso contatto anche con la società, vado regolarmente allo stadio - racconta Loenstrup - del miracolo Cagliari di quest'anno si parla anche in Danimarca, tanto che giornali e radio mi chiamano spesso per interviste e resoconti del campionato italiano. E io racconto sempre di come ho visto la squadra di Allegri giocare alla pari con Juventus, Inter e Milan». Tutto bene anche per quel che riguarda l'inserimento dei figli Oliver e Celeste, di 13 e 11 anni: «Frequentano la scuola e il maschietto gioca anche a calcio, qua dicono di stare d'incanto: hanno tanti amici e gli piace il clima, il cibo e la gente».
LA SQUADRA Pochi i contatti con i vecchi compagni di squadra: «Della mia generazione è rimasto solo Diego Lopez, con il quale parlo spesso, ma in buoni rapporti sono rimasto anche con Muzzi e Bettarini, mentre ho seguito le sfortunate vicende del mio amico Dario Silva solo attraverso i resoconti dei giornali». Di Cagliari e dell'Italia dice di essersi innamorato a prima vista, nonostante le difficoltà di inserimento in squadra: «Eravamo tanti stranieri, il nostro allenatore Gregorio Perez venne esonerato dopo un paio di partite. Poi arrivò Mazzone - racconta, sorridendo - un'esperienza divertente ma completamente nuova. Non ero abituato a quel tipo di allenatore», ammicca, sottolineando il carattere sanguigno del tecnico romano. Rivive il dramma della spareggio perso a Napoli con il Piacenza ma non ha mai dimenticato l'accoglienza dei tifosi in città: «Tutti ci ringraziarono per l'impegno che avevamo messo in quella rincorsa verso la salvezza - ricorda - è stata anche quella immensa testimonianza di sportività ad avermi fatto innamorare di Cagliari».
IL FUTURO Una città della quale apprezza non solo il clima ma anche il modo di vivere: «Si ha l'impressione di stare al centro dell'Europa, naturalmente con una temperatura molto più gradevole - scherza - ho in mente un sacco di idee per il futuro. Sono in contatto con società calcistiche danesi per organizzare qua, in alcune strutture del sud Sardegna, i loro ritiri pre-campionato. E poi sono in contatto con dei tour operator per proporre vacanze per quella fascia di danesi che amano il golf e il mare. Le strutture, penso a Is Molas e al Forte Village, non mancano». Insomma, Loenstrup è tornato per rimanere a Cagliari e cercare la strada del business: «Perché la gente è convinta che noi calciatori siamo tutti super-pagati e a carriera finita possiamo vivere da nababbi. E invece dobbiamo lavorare. E a me piace farlo a Cagliari».
ANTHONY MURONI

16/03/2009