Le opere eseguite dal Comune sono al centro di una denuncia del Corpo forestale
Tuvixeddu, i lavori possono riprendere
Area con le fioriere dissequestrata. Danni su alcune tombe
Il gip scrive che 15 tombe sono state coperte dal manto stradale e dai lavori per la realizzazione delle fioriere dentro il parco archeologico.
Lontano dalle tombe i lavori per la realizzazione del parco archeologico possono riprendere, a ridosso dell'insediamento no.
Il gip Roberto Cau, che il 4 aprile aveva sequestrato la parte bassa del colle dove il corpo forestale aveva scoperto macroscopici abusi nei lavori controllati dai dirigenti del Comune e sottoposti all'attenzione della Sovrintendenza, ieri mattina ha tolto i sigilli alla quasi totalità dell'area. Il giudice ha accolto l'istanza degli avvocati Mariano e Massimo Delogu e Massimiliano Ravenna che assistono l'ingegner Paolo Zoccheddu, capo area del servizio comunale Pianificazione del territorio, e Giancarlo Manis, funzionario tecnico dello stesso ufficio, iscritti nel registro degli indagati per abusi ambientali nell'ambito dell'inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Daniele Caria.
Questo non significa che le indagini non abbiano trovato riscontro ai sospetti della Forestale. Anzi: il giudice sottolinea la persistenza di indizi e parla addirittura di un quadro probatorio aggravato dai controlli più recenti. Nella zona, dove sono state scoperte mille nuove tombe puniche, un valore archeologico immane, almeno 15 sono state coperte dal manto stradale e da enormi fioriere in cemento.
Secondo l'accusa sulla parte pubblica del colle di Tuvixeddu, dove si sta lavorando al parco archeologico, ci sono opere non previste dal progetto: lungo 500 metri, dalla sommità fino alla parte più bassa, sono state infatti realizzate enormi fioriere a ridosso delle tombe. La scoperta è stata fatta tre mesi fa dagli uomini del nucleo di polizia giudiziaria del Corpo forestale e di vigilanza ambientale: dopo aver trovato quelle strutture hanno acquisito la documentazione presso l'ufficio regionale Tutela del paesaggio, la Sovrintendenza archeologica e il Comune per verificare se si trattasse di lavori previsti dal progetto regolarmente autorizzati o di veri e propri abusi. Si è innanzitutto accertato che i lavori sono stati affidati a un consorzio di imprese, ma i direttori sono dirigenti del Comune: insomma, sull'area pubblica di Tuvixeddu l'amministrazione comunale esercita un controllo diretto.
Nelle scorse settimane la Forestale ha studiato le carte e sembra di capire che nel progetto non fossero previste opere così invasive. Per rendersi personalmente conto della situazione qualche settimana fa lo stesso pm Caria insieme al Procuratore capo Mauro Mura hanno effettuato un sopralluogo nella zona dov'è in fase di realizzazione il parco archeologico: si è trattato di una visita informale della quale non è stato neanche redatto un verbale, c'era comunque anche l'ingegner Zoccheddu con l'avvocato Delogu. L'attenzione dei magistrati si è concentrata sulle strutture realizzate a ridosso delle tombe puniche. (m.f.ch.)