Incubo alluvioni in Sardegna, per eliminare i rischi serve un miliardo
La Giunta regionale ha varato per la prima volta il Piano di gestione del rischio alluvioni della Sardegna, ma si tratta di una misura tampone. L'assessore ai Lavori Pubblici: "Necessario chiudere le strade pericolose, evacuare gli edifici a rischio, fare politica di Protezione Civile fino a quando non troviamo il miliardo e 200 milioni che serve per mettere in sicurezza l'Isola".
CAGLIARI - L'80% dei Comuni sardi si trova in una zona a rischio alluvioni e frane e in queste aree risiedono circa 100 mila persone. Il dato, denunciato più volte dall'ordine dei geologi, è stato ribadito questa mattina ad Abbasanta durante la presentazione del Piano di gestione del rischio alluvioni varato dalla Giunta regionale: il Piano entrerà in vigore a dicembre e sarà aggiornato ogni sei anni.
Tuttavia la manovra della Regione non basterà per risolvere il problema. Ad affermarlo è Paolo Maninchedda, assessore regionale ai Lavori Pubblici. "La Sardegna è stata infrastrutturata ai tempi della siccità, quando il problema era creare dighe, invasi e condotte e ora si ritrova con piogge frequenti e concentrate in poco tempo e poco spazio. Abbiamo perciò infrastrutture inadeguate da mettere in ordine nel più breve tempo possibile e dobbiamo far funzionare molto bene il Piano di Protezione Civile, cioè proteggere la popolazione dai luoghi rischiosi - dice l'assessore -. Con questo Piano per la prima volta viene concretamente valutato il rischio, viene radiografato l'intero territorio regionale e vengono fornite alle amministrazioni le informazioni e dunque gli strumenti per intervenire. Partendo da una certezza: dobbiamo chiudere le strade pericolose, evacuare gli edifici a rischio, cioè fare politica di Protezione Civile fino a che non troviamo il miliardo e 200 milioni che serve per mettere in sicurezza la Sardegna. Dobbiamo cioè sapere dove i fiumi esondano, quali sono i canali tombati, censiti per la prima volta, quanti sono gli edifici pubblici, prima di tutto scuole e ospedali, in area pericolosa, monitorare i ponti: su queste informazioni vanno adeguati i Piani di Protezione Civile e i Piani Urbanistici".
"La Regione è a completa disposizione dei Comuni per aiutarli a elaborare piani di prevenzione efficaci a tutela dei cittadini", assicura l'assessore all'Ambiente, Donatella Spano, spiegando che "il Piano di gestione del rischio di alluvione si è avvalso degli strumenti della Protezione civile, compresa una sintesi dei contenuti dei piani urgenti di emergenza, come prevede la Direttiva Alluvione. Abbiamo mantenuto tutti gli impegni presi con i sardi per far trovare pronti gli strumenti necessari a diffondere la cultura della sicurezza - sottolinea -. Da inizio mandato ho lavorato per far recuperare alla Sardegna il ritardo sull'applicazione della direttiva del 2004. Lo scorso ottobre, dopo un decennio di ritardo, è stato attivato il Centro funzionale di Protezione civile. Abbiamo quindi pubblicato il Manuale che contiene le procedure di allertamento del sistema regionale di protezione civile per rischio meteorologico, idrogeologico e idraulico e costituisce un protocollo operativo per integrare gli interventi dei diversi enti e organismi coinvolti nelle attività di protezione civile".