il taglio
L'eliminazione dell'imposta costa 2 miliardi
Il taglio dell'Ici prima casa inciderà sui conti dei comuni italiani per oltre 2 milioni di euro. Soldi che verranno cancellati dai bilanci e dovranno essere compensati - almeno questa è la convinzione generale, da Bolzano a Reggio Calabria - con altri ingressi.
Se a Cagliari la manovra ideata dal Governo significa un "buco" di 12 milioni di euro, che incide solo per il 5,5 per cento sulle decisioni finanziarie del comune, ci sono città per le quali lo sconto dell'imposta si tradurrà in un problema di diverso spessore.
Un esempio? Costerà 352 milioni di euro il taglio dell'Ici sulla prima casa a Roma, dove l'introito dell'imposta comunale sugli immobili sfiora il milione di euro. A Milano invece il taglio fiscale porterà 155,4 milioni di euro in meno, su un totale di 407 milioni. Torino perderà circa 94 milioni. Perugia si ferma a 9, mentre Napoli dovrà dimenticarsi di 50 milioni (su 173 milioni di importo totale dell'Ici nel capoluogo campano).
Le stime sono state elaborate dall'agenzia Cgia per il settimanale Economy.
Ma tra le prime 21 città italiane, Trieste è il capoluogo dove l'Ici per la prima casa ha, in termini percentuali, il peso maggiore sul totale dell'incasso comunale: con 19 milioni di euro nel 2006, l'Ici sulla prima abitazione vale il 40% esatto della somma dell'Ici.
Tra i comuni capoluogo di Regione invece, Roma è quella che perderà in termini assoluti la fetta più importante di incassi: quasi 352 milioni ma il taglio inciderà per il 35,3 per cento sul totale dell'imposta. Andrà peggio alle altre big: a Torino le prime case influiscono per il 37,7 per cento, mentre a Milano superano il 38.