SANT'ELIA. Lavorano in venti: controlliamo le auto ma non chiamateci abusivi
Si incontrano tre ore prima del fischio d'inizio. È il briefing , la riunione per dividersi il territorio: le zone del parcheggio dello stadio Sant'Elia da controllare. Attorno al vecchio impianto lavorano in venti. Sono i parcheggiatori abusivi anche se loro rifiutano questo termine: «Chiediamo semplicemente un'offerta e controlliamo le auto parcheggiate. Non pretendiamo nulla», spiega Giuseppe, 35 anni, di Sant'Elia.
Prima dell'inizio della sfida tra Cagliari e Crotone, per l'esordio stagionale dei rossoblù nel campionato di serie B, sono già nelle loro postazioni. Ogni parcheggiatore ha la sua area da controllare, delimitata dall'aiuola spartitraffico. «Abbiamo due file d'auto a testa», racconta Giuseppe. «Io non invado la zona degli altri e loro rispettano la mia». E se dovesse arrivare un estraneo? «Libero di mettersi dove vuole», risponde, sapendo di mentire.
IL GUADAGNO Maglia grigia, pantalone corto alle ginocchia, scarpe sportive e borsello a tracolla, Giuseppe si avvicina ai tifosi rossoblù che hanno appena parcheggiato l'auto. «Un'offerta per controllarle l'auto?». Tono gentile, per nulla insistente, aspetta la risposta. Quattro persone sorridono e tirano fuori dalle tasche qualche moneta: chi un euro, chi cinquanta centesimi. Un altro non ha spicci e offre una sigaretta. Due ringraziano, dicono di non avere nulla e vanno via senza essere marcati a uomo. «Quanto metto da parte alla fine? Venti euro». Sembra sincero, ma probabilmente al termine della serata di lavoro il guadagno probabilmente è un po' più alto. «Perché lo faccio? Perché sono disoccupato e devo riuscire a mettere in tasca qualche euro per vivere».
LE VENDETTE Giuseppe rimane fino al termine della partita. «Controllo davvero che nessuno si avvicini alle auto». Le storie dei parcheggiatori incattiviti che danneggiano le vetture in sosta? «Non possono garantire per gli altri. E comunque se non ci siamo noi, con le auto incustodite non mancano i ladruncoli e i vandali. Così dopo veniamo incolpati». E anche lunedì sera le vetture danneggiate non sono mancate.
I CONTROLLI Giuseppe saluta e torna al lavoro. Tra i parcheggi passano anche le pattuglie della municipale. Tra la curva Sud e i Distinti c'è un blindato della Finanza. I controlli non mancano. Ma le forze dell'ordine hanno le mani legate contro i parcheggiatori abusivi: «Se non si commette il reato di estorsione, che va denunciato dalle vittime, non possiamo fare nulla. Passeggiare tra le auto, oppure girare in bicicletta, e chiedere un'offerta non è un reato», spiegano Polizia e Carabinieri.
Matteo Vercelli