Niente Ici, scompaiono 12 milioni
Cappellacci: «Ma la manovra non intaccherà il bilancio»
L'Ici relativa alla prima casa rappresenta il 5,5 per cento del bilancio comunale e riguarda 44.000 contribuenti. L'intero importo dell'imposta è di 34 milioni di euro.
C'è chi indica il tesoretto , chi spera in una tassazione extra per banche e petrolieri, altri ipotizzano un taglio consistente della spesa pubblica.
Una cosa è certa: «Il Comune non avrà neanche un centesimo in meno, il taglio dell'Ici verrà compensato certamente con altre operazioni». Ugo Cappellacci, assessore con delega a programmazione e finanze, non si scompone più di tanto di fronte ad una manovra che toglierà dal bilancio comunale quasi 12 milioni di euro. Tanto hanno versato i cagliaritani nel 2007 per l'Ici della prima casa. Soldi che usciranno dalla porta, probabilmente già con l'acconto di giugno, ma rientreranno dalla finestra. Almeno questa è la convinzione del coordinatore provinciale di Forza Italia: «Lo diamo per scontato. Il taglio non deve intaccare le finanze comunali. Credo che il governo compenserà questo mancato ingresso». Come? «Non lo so, però lo spirito di questa decisione non è certo quello di togliere una tassa e recuperare aumentando le altre. La copertura potrebbe venire dal maggior gettito fiscale dell'ultimo anno e da una gestione migliore della spesa pubblica».
La Uil ha calcolato che lo sconto dell'imposta comunale sugli immobili porterà ad ogni italiano un risparmio medio di 73 euro all'anno. La tassa varia in ogni città a seconda del coefficiente deciso dalle amministrazioni comunali.
A Cagliari la quota Ici (coefficiente per il quale va moltiplicata la rendita catastale della casa) è tra le più basse d'Italia: 4 per mille (nelle altre città si arriva fino al 7) e l'imposta sulla prima casa riguarda circa 44.000 contribuenti. L'importo totale dell'imposta comunale è di circa 34 milioni di euro. Per intenderci: l'intera fetta dei servizi sociali l'anno scorso è costata 28 (anche se l'assessore alle finanze rifiuta qualsiasi confronto: «sono due importi senza nessuna relazione tra loro») e l'intero bilancio 220. Milioni di euro, ovviamente. Insomma, il taglio prospettato da Berlusconi rappresenta poco più del 5 per cento dell'intera manovra comunale. Sarà per questo che anche il sindaco Emilio Floris da una parte non si preoccupa («Si parla di Ici relativa alla prima casa, mica tutto l'importo dell'imposta»), dall'altra tiene a mettere un paletto: «Il Comune non può fare a meno di questa risorsa, anche se gli scorsi anni abbiamo provveduto ad abbassare al minimo l'aliquota. Il governo lo sa: è probabile che la manovra venga compensata con l'aumento dell'Irpef o con altri strumenti che ci indicherà Palazzo Chigi. I provvedimenti che verranno dovranno tener conto dell'indispensabilità di questa cifra».
MICHELE RUFFI