Comune. Dibattito in Consiglio dopo un'istanza a favore dei cristiani ortodossi
Tra le ipotesi la concessione di un'area per ogni confessione
Più critiche che consensi alla proposta del consigliere Zuncheddu, che ha però aperto un dibattito sul tema più generale.
Un luogo di culto per tutte le confessioni religiose presenti in città? È una delle ipotesi emersa durante la riunione del Consiglio comunale di martedì, scaturita da una proposta di dibattito arrivata dal consigliere di minoranza Claudia Zuncheddu , che ha chiesto ufficialmente l'attribuzione di una chiesa per lo svolgimento del culto ortodosso. Un'ipotesi che ha acceso la discussione durante l'assemblea civica e che non è stata esclusa a priori né dai gruppi né dall'esecutivo. Tanto che l'assessore all'Urbanistica Gianni Campus è arrivato a ipotizzare che nel piano regolatore in via di realizzazione possa essere individuata «un'area chiesastica che possa essere messa al servizio delle diverse confessioni religiose. Tenendo conto che, gerarchicamente, vanno accontentante le richieste che arrivano da quelle maggiormente rappresentative».
Il confronto è partito con la richiesta di dibattito presentata da Claudia Zuncheddu: «Oggi i fedeli di rito ortodosso non hanno un luogo di culto nel quale svolgere le loro funzioni - ha notato - aderire alle loro istanze di assegnazione di uno spazio pubblico significherebbe affrontare con civiltà un problema serio. Del resto gli stabili che potrebbero essere messi a loro disposizione non mancano: penso alla chiesetta (sconsacrata) di via Pietro Leo (Monte Urpinu), a quella di San Giuseppe (Castello) e a quella di Sant'Alenixedda». Proposte in parte contestate e in parte giudicate riduttive dai consiglieri intervenuti al dibattito: Maurizio Porcelli (Fi) ha ricordato che le richieste per l'assegnazione di luoghi culto sono diverse e che occorrerebbe affrontare la questione in maniera complessiva, nell'ottica di una città a vocazione multi-etnica e multi-religiosa, mentre Massimiliano Tavolacci (Udc) ha bollato come «estemporanea la richiesta del consigliere Zuncheddu e affrettata l'individuazione di luoghi da assegnare eventualmente agli ortodossi. La situazione va analizzata nel complesso». Da Claudio Cugusi la proposta di individuare «nel Puc delle aree da assegnare alle diverse confessioni per la realizzazione, a loro spese, di luoghi di culto», mentre Salvatore Mereu (Fi) ha chiesto che alla base della soddisfazione delle diverse istanze sia posto il principio della «reciprocità nel riconoscimento della libertà di religione». Per Radhouan Ben Amara (Pdci) la questione si configura «come una perdita di tempo», mentre da Alessandro Serra (An) è arrivato un sostanziale via libera all'affrontare la questione in maniera complessiva. Ugo Storelli (Fi) ha giudicato «anomala e utopistica la richiesta» e Massimo Zedda (La Sinistra) ha invece ricordato «che i vantaggi oggi concessi alla religione cattolica derivano dagli accordi concordatari». Ultima parola al sindaco Emilio Floris , che ha assicurato la sua partecipazione al futuro dibattito, ricordando che Cagliari dovrebbe pretendere da ogni confessione religiosa «la reciprocità nel rispetto della libertà di culto e di espressione». ( a. mur. )
12/03/2009