Rassegna Stampa

Il Sardegna

«Senza fondamenta: il vuoto sotto la città»

Fonte: Il Sardegna
11 marzo 2009

Speleologia. Seminario del Gruppo cagliaritano sulle cavità alla base di interi quartieri del Centro storico

Polastri: «Per scongiurare il rischio crolli ed prevenire le crepe bonificare i cunicoli creati nel Dopoguerra e pieni solo di terra» 

Quartieri costruiti sul vuoto. Sotto l'asfalto e le case, vecchi rifugi di guerra, cunicoli e profonde cavità sotterranee. Un pezzo di storia che vive sotto la città. Dietro il fascino della Cagliari nascosta anche il rischio che quei “vuoti” ingoino parti delle zone più antiche. Centro storico, piazza d'Armi, la zona di Tuvixeddu, via Peschiera e via Restituta. Questi i punti più a rischio, secondo Marcello Polastri, presidente del gruppo Speleo-archeologico cavità cagliaritane. «Nelle case della zona di via Peschiera si sono formate delle crepe nelle pareti - ha spiegato - subito dopo l'apertura di una voragine lo scorso agosto». Un crollo causato dal fatto che «l'uomo ha sempre estratto la pietra dal sottosuolo creando dei vuoti. Talvolta riempiti solo con terra e macerie». L'incuria, il tempo e soprattutto le infiltrazioni di acqua stanno adesso creando delle situazioni potenzialmente a rischio. «Le reti idriche che perdono - ha precisato Polastri - le piogge e le radici delle piante che vanno a poggiare sul fondo fanno crollare questi accumuli di terra. Inoltre il continuo traffico e il rischio di alluvioni potrebbero minare la stabilità di quelle zone». Insomma, un quadro non certo roseo per gli abitanti dei cosiddetti «punti rossi della città». Ci sono però delle contromisure che si potrebbero attuare per evitare il crollo delle strade, che sta già avvenendo in alcune zone, come in piazza d'Armi. «Si dovrebbe avviare uno studio dettagliato delle cavità - ha ipotizzato il presidente del Gruppo speleoarcheologico - e quindi iniziare il consolidamento di questi ambienti». Non murandoli o semplicemente chiudendoli, perché in questo modo si aggrava il problema: «Le infiltrazioni di umidità allagherebbero ancora di più il sottosuolo. Si deve attuare una vera azione di bonifica, come avviene per le miniere. È importante poi realizzare dei monitoraggi periodici ». Quindi, riempire i vuoti creati dalla mano dell'uomo e mettere in sicurezza le numerose cavità e cunicoli storici che si estendono sotto la città. Zone ben conosciute dal gruppo di esperti e appassionati che da anni organizzano le particolari “escursioni”. A volte con delle sorprese impreviste. Come il “quasi incontro” con «i partecipanti a un rito satanico, o il ritrovamento di oggetti rubati». Per i più curiosi del conoscere la “Cagliari sotterranea”, domani alle 18 al Centro ex allievi Don Bosco in viale Sant'Ignazio ci sarà la presentazione del seminario sulla città segreta. ¦ ALESSANDRA LOCHE