Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Chiude l'ultima videoteca

Fonte: L'Unione Sarda
27 agosto 2015

VIA SANTA MARGHERITA. L'appello del gestore: «Il sindaco ci dia uno spazio per la cultura»

Crisi, pirateria, internet e Sky hanno dato il colpo di grazia

Internet, Sky, la pirateria e, per non farci mancare nulla, la crisi. Quattro colpi micidiali che hanno sancito la condanna a morte della videoteca di via Santa Margherita 27, l'ultima ancora in attività nel capoluogo. Migliaia di film, alcuni rari e in Vhs, rischiano di andare perduti. Il proprietario lancia un appello: «Il sindaco ci aiuti a trovare uno spazio dedicato alla cultura cinematografica. Questo tesoro non può andare in malora».

I TITOLI DI CODA Sandro Orrù, 66 anni, cagliaritano, gestisce con la figlia Francesca l'ultimo baluardo delle cassette a noleggio in città. Sembra l'ultimo giapponese che vaga nella foresta ignorando che la guerra è finita. «Siamo da sempre degli appassionati di cinematografia», dice all'interno della sua Home video , mentre un ventilatore cerca ondeggiando di alleggerire l'afa della giornata. «Avevamo un'attività in via Liguria, poi sull'onda del successo abbiamo investito tutto in questo locale. Siamo qui dal 1987. La nostra è una videoteca storica. Abbiamo più di duemila titoli e centinaia di cassette col vecchio sistema Vhs (quello dei videoregistratori). Soprattutto film rari di Walt Disney - che nessuno si è preso la briga di digitalizzare - e in bianco e nero del dopoguerra».
LA MAZZATA Gradualmente, ma inesorabilmente, gli affari sono andati a picco. E in via Santa Margherita, nonostante il rifacimento dei marciapiedi e il risanamento della zona, sempre meno clienti utilizzano i due distributori automatici. Un calo, al quale (probabilmente) ha contribuito anche la chiusura delle cliniche Macciotta e Aresu e il ridimensionamento dell'ospedale San Giovanni di Dio. «Siamo stati uccisi dalla pirateria, dalla burocrazia e dalla diminuzione delle richieste di noleggio. Le tasse non ci consentono più sostenere l'attività. Siamo riusciti ad andare avanti per tutto questo tempo solo perché siamo i proprietari del locale. Ma ora siano al limite: in via Santa Margherita alziamo bandiera bianca».
L'APPELLO Quella di padre e figlia non vuole essere una resa incondizionata. Vogliono evitare di buttare all'aria il patrimonio cinematografico che hanno raccolto in decenni. E lanciano un appello al sindaco Massimo Zedda. «Per favore ci dia una mano. Non abbiamo bisogno di grandi spazi. È sufficiente uno dei tanti locali che le passate amministrazioni hanno affittato a prezzi veramente bassi. Per quel che ci riguarda - aggiunge Sandro Orrù - l'importante è coprire i costi e pagare uno stipendio a chi ci lavora. Sarebbe bello affiancare a questa iniziativa un centro culturale per la divulgazione e la traduzione dei film giapponesi».
IL PRECEDENTE Nel 2010 a capitolare era stato il colosso Blockbuster di viale Marconi. Le serrande del punto di vendita e noleggio di film della prestigiosa catena americana erano state inesorabilmente abbassate a fine gennaio. Gli scossoni che nel 2006 avevano colpito il mercato della musica, erano arrivati, seppur in ritardo di quattro anni, anche nel mondo dell'affitto di pellicole su dvd. Troppo facile, soprattutto per gli adolescenti ipertecnologici, scaricare gratuitamente titoli che non erano ancora arrivati nelle sale cinematografiche, figuriamoci nelle videoteche.
In via Santa Margherita 27 le serrande si abbasseranno il 25 settembre. E un altro pezzo di città, e della sua storia, verrà cancellato per sempre. (a. a.)