Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Vacanze in barca? Non qui

Fonte: L'Unione Sarda
21 agosto 2015


Niente docce, bar chiuso e degrado: il porto all'anno zero - E nella ex stazione marittima spunta un nuovo infopoint: enorme, non funziona

 

Proviamo a vederla dal mare: è estate, sei in vacanza in barca con la famiglia, hai scelto di attraccare al porto di Cagliari, quello vecchio, nel salotto di via Roma, e pensi davvero di approdare in una città turistica. Invece in banchina trovi pochi servizi (zero docce, per dirne una), odori da vespasiano all'aperto e, di sera, clochard che dormono dove capita e brutte facce in giro.
C'è quello strano edificio celeste, su cui campeggia la scritta “Stazione marittima”, ma dentro è un deserto: vetrine vuote, locali commerciali inutilizzati, il bancone di un autonoleggio, un bar che (da un paio di settimane) non funziona. In compenso svetta uno strano edificio nell'edificio: il “corner point” sui porti sardi, corsi, toscani e liguri, fuori uso ma nuovo di zecca in un edificio destinato all'abbattimento. Perché questo è il destino dell'edificio a forma di scatola celeste: essere buttato giù. Lo prevede il piano particolareggiato del porto: siccome le navi passeggeri attraccheranno nel molo di ponente del porto canale, lì sorgerà la nuova stazione marittima, mentre la vecchia non ha più ragioni di esistere in un'area, quella affacciata su via Roma, destinata alla diportistica, cioè barche a vela e yacht. Di abbattimento l'Autorità portuale parla da tre anni, e anche le concessioni dei locali all'interno dell'edificio sono state rinnovate “fino all'abbattimento”. Ma sui tempi di questo abbattimento non si sa nulla: nessun provvedimento ufficiale.
Intanto l'ex stazione marittima invecchia, i pannelli all'esterno si staccano, due settimane fa è stato anche chiuso il bar, affidato alla società Tourist. «Problemi concessori», spiegano all'Autorità portuale: «Stiamo cercando di risolverli». L'unica cosa che funziona sono i bagni, risorsa fondamentale per i clochard che dormono all'esterno e, talvolta, in sala d'aspetto. Alle 19 le guardie che vigilano sul porto, due per turno, chiudono le porte: da quel momento chi ha necessità fisiologiche si arrangia fuori.
Nei giorni dell'emergenza-migranti, molti venivano qui a lavarsi: in qualche caso utilizzavano le manichette dei concessionari e facevano la doccia in banchina. Nudi. Davanti ai diportisti ma anche ai turisti che vengono qui a noleggiare auto, scooter, biciclette o i segway, i monopattini elettrici.
La sera, dormire a bordo può essere un'esperienza estrema. L'ex stazione marittima offre riparo da occhi indiscreti a due passi dal centro: l'ideale per festini alcolici o traffici loschi. Una decina di giorni fa è scoppiata una rissa tra clochard: una donna originaria dell'est europeo è finita in ospedale. «E i clochard non sono i più pericolosi», racconta un'operatrice che chiede di restare anonima.
Forse non è un caso che, in pieno agosto, ci siano tanti posti barca vuoti. La città turistica può attendere.
Marco Noce

«Quante occasioni perse»
- Approdo vietato ai mega yacht e servizi che mancano

 

«Sì, effettivamente bisognerebbe rendere le banchine un po' più accoglienti, attivare più servizi», dice Davide Gorgerino della Carloforte Sail Charter. Il loro lavoro? Noleggiare barche. Gorgerino fa la lista dei desideri dei suoi clienti: «Servizi igienici, docce, il bar, la stazione marittima aperta almeno fino alle 20, più addobbi, liberare i parcheggi attorno alla stazione marittima almeno sul lato barche».
Anna Abis lavora per la Sardinia Yacht Service, una ditta che si occupa di servizi per le grandi barche a motore. Ieri sera stava coordinando le forniture per tre yacht: «Questo tipo di turismo dà lavoro», spiega. «Fruttivendoli, macellai: tutti operatori locali, non grosse aziende ma piccoli imprenditori che hanno voglia di darsi da fare». Si guarda intorno, indica le banchine, le poche barche ormeggiate. «Sembra che si voglia far di tutto per tagliare fuori Cagliari. Quest'estate i mega yacht, quelli da oltre 500 tonnellate, la maggior parte dei quali vengono noleggiati, non possono entrare: la Portus Karalis (società che gestisce buona parte degli attracchi nel porto vecchio, ndr) un anno e mezzo fa ha presentato domanda di valutazione; successivamente la Capitaneria ha richiesto un'integrazione di documenti; documenti che l'Autorità portuale non ha trasmesso alla Capitaneria. Risultato: quest'estate niente mega yacht. Preciso che una settimana di noleggio di uno yacht da 70-80 metri costa 500 mila euro. Qualcuno ha idea del giro d'affari che stiamo perdendo?» (m. n.)